Neanche il tempo di scendere dall’aereo, di ritorno da Aragon, e Carlo Pernat s’è rimesso in viaggio: destinazione Gabicce, a due passi da Misano, nell’hotel che ha sulla facciata il viso di Marco Simoncelli e che da anni, ormai, è il rifugio del manager genovese nella settimana del GP di San Marino. “Questo posto è nato con lui, è un luogo a cui sono particolarmente legato – ci ha detto – il perchè puoi immaginarlo: Marco è ancora in ogni cosa”. Niente tristezza, però, quando si ha a che fare con Pernat, anche perché è già in pieno clima Misano. “Lì quest’anno ci si gioca tanto: è vero che Fabio Quartararo ha un vantaggio decisamente importante, ma i due gran premi al Marco Simoncelli World Circuit saranno decisivi. Perché se Quartararo farà bene diventerà impossibile riprenderlo, ma gli avversari, Pecco su tutti, qui sono veloci. Anche Mir è uno che a Misano potrebbe andare forte e per Fabio e la Yamaha non sarà affatto facile. I punti sono tanti, ma la partita è apertissima”.
Soprattutto dopo il mega bagno di fiducia che Bagnaia e Ducati hanno fatto ad Aragon: “Pecco è stato perfetto – ha aggiunto Pernat – vincere una battaglia come quella ti fa volare in alto, ti fa trovare una convinzione tale da riuscire a fare anche ciò che sembra impossibile. A proposito di Aragon: il nuovo Marc Marquez, fidatevi, rischia di essere più forte del vecchio Marquez. Che quel braccio gli fa fare i conti con grossi problemi è evidente e credo che a questo punto sia evidente che non tornerà più il vecchio Marc Marquez. Adesso c’è un nuovo Marquez, uno che è consapevole di avere un grosso limite fisico, e che sta cercando di usare di più la testa per colmare quel quid che ha perso. Se ci riesce diventerà più forte di prima. Ad Aragon lo ha dimostrato e a Misano potrebbe confermarlo, anche se non è la migliore delle piste per lui e la sua Honda”.
Lo è, invece, per un altro pilota che Carlo Pernat conosce bene e che tra i cordoli del Marco Simoncelli World Circuit c’è cresciuto sin da quando si chiamava ancora Santa Monica: “Ragazzi, Enea Bastianini a Misano può dire la sua: conosce la pista, è in formissima e la Ducati, anche se la sua è vecchia di due anni, è molto forte qui. Potrebbe regalarci un’altra Aragon e sarebbe bellissimo, visto che per lui è la pista di casa. Così come è la pista di casa per Francesco Bagnaia, che ormai vive tra le Marche e la Romagna anche se è piemontese, e per Franco Morbidelli. A Franco faccio un mondo di auguri, magari domenica non sarà nella migliore forma, ma meritava la Yamaha ufficiale e alla fine il destino ha messo le cose a posto, anche se è dovuto passare per la sfiga dell’infortunio”.
Ce ne è un altro di pilota di casa che Carlo Pernat non ha neanche citato e glielo abbiamo fatto notare, con il manager genovese che subito ci ha spiegato il perché: “Non ho detto Valentino perché non credo che possa oggettivamente vincere domenica. Ma se dovesse smentirmi sarei il primo ad essere felice. Lui, ormai, è già su una nuova dimensione, come succede a tutti i piloti quando annunciano l’addio. In moto si rischia la pelle, adesso rischiare troppo non ha più senso, neanche per lui e le motivazioni, è chiaro, non possono essere le stesse di uno che vede ancora il suo futuro in MotoGP. Probabilmente un risultato importante lo insegue, per chiudere alla grande e con un guizzo, magari un podio, ma non so se sarà a Misano, almeno in questo primo round. Spero di essere smentito”. E il principe? “Cosa vuoi che ti dica? – ci ha risposto Pernat – Ti dico solo che, come tutti, non ne so nulla. Sento voci, ascolto cose, ma non ho un quadro chiaro della situazione: c’è solo da stare a vedere. Però, come ho già detto, il team VR46 in MotoGP si farà, a prescindere da Tanal, Aramco, principi o presunti tali e il pilota che affiancheranno a Marini sarà quasi sicuramente Marco Bezzecchi. Anzi, è possibile che l’annuncio arrivi proprio a Misano”.
Quanto agli altri temi di avvicinamento al GP di San Marino, al Marco Simoncelli World Circuit, sono due gli argomenti che scaldano particolarmente Carlo Pernat. Uno è sicuramente Aprilia: “Bravi, bravi di brutto! Quella moto è cresciuta tanto e è cresciuto tantissimo anche il team, si percepisce anche proprio vivendo il paddock che hanno cambiato definitivamente marcia. Questo mi rende profondamente orgoglioso, perché non posso negare che Aprilia è un pezzo importantissimo della mia vita e in questi giorni penso spesso a Ivano Beggio: non starebbe nella pelle. Il pilota di punta di Aprilia, però, sarà ancora per un po’ Aleix Espargarò. Hanno fatto benissimo a prendere Maverick Vinales e sono stati veramente bravi per come hanno condotto la trattativa, ma Maverick avrà bisogno di tempo: passare da un quattro in linea ad un motore a V non è una passeggiata neanche per un top rider. Faticherà all’inizio e Rivola dovrà essere bravo a tenere alto il morale di un ragazzo che tende ad andare giù di corda un po’ troppo facilmente”.
L’altro tema, e non potrebbe essere altrimenti, è invece il grande ritorno di Andrea Dovizioso. “Pensavo che non avesse alcuna voglia di tornare – ha concluso Pernat – Quando si parlava di Aprilia avevo come la sensazione che, in realtà, si fosse accorto che essere un ex pilota non è qualcosa che gli dispiacesse particolarmente, con una vita più pacata e tanto tempo da dedicare alle passioni. Invece voleva tornare, ma evidentemente puntava solo a Yamaha e le stelle si sono allineate. Da qui alla fine del mondiale non sarà facile, perché la moto che gli sarà affidata non è certamente la migliore della griglia, ma magari sarà l’occasione per togliersi un po’ di ruggine, ammesso che ne possa aver accumulata. Poi, dall’anno prossimo, se Yamaha gli darà una moto competitiva, potrà sicuramente dire la sua, perché l’abbiamo visto anche con Pedrosa e Crutchlow che il manico non è qualcosa che scompare del tutto stando fermi”.