E’ arrivato e subito si è toccato il braccio, poi, una volta in sala stampa, è dovuto ricorrere ai denti per svitare il tappo di una bottiglietta d’acqua, perché sulla mano destra sembrava non esserci forza. Lo strepitoso Marc Marquez visto ieri ad Aragon non può bastare a nascondere che le cose, per quanto riguarda il recupero fisico dell’otto volte campione del mondo, stanno andando più lentamente del previsto. Però basta a dimostrare una cosa: quanto immenso fosse il talento di Marc Marquez prima di Jerez se oggi, con un braccio in meno, riesce a fare comunque quello che ha fatto ieri. E questo devono ammetterlo anche i suoi detrattori e quelli che non lo hanno amato mai.
Tornerà? E’ quello che ci chiediamo tutti e che si chiede anche lui. Ieri ci ha provato a scherzare anche su, replicando (senza dirlo) a Jorge Lorenzo: “Sono tornato quello di prima”. Ma poi, una volta in sala stampa, ha precisato: “Fisicamente ho sofferto molto più di quanto mi aspettassi”. Quel maledetto braccio fa male, condiziona, limita e Marc Marquez ormai non lo nega neanche più: “Ho dato tutto quello che avevo”
Che non significa, sia inteso, che Marc Marquez è finito o che non tornerà. Ma che sta lavorando per modificare il suo stile di guida e, probabilmente, il suo approccio alle gare. Lo ha dimostrato anche ieri, aspettando gli ultimissimi giri per provare a sferrare l’attacco a Pecco Bagnaia. In altri tempi non sarebbe rimasto lì dietro per così tanto tempo, ci avrebbe provato appena possibile e, quasi certamente, avrebbe rischiato anche parecchio di più, magari combinando qualche pasticcio dei suoi. E’ come se ormai la vera sfida per l’otto volte campione del mondo sia diventata un’altra: accettare la nuova condizione, smettere di inseguire la migliore forma possibile e concentrarsi, piuttosto, sul trovare il modo per trasformare un problema che c’è in un vantaggio che può ancora esserci. Lo ha spiegato, in qualche modo, anche Alberto Puig: “Al MotorLand abbiamo visto che il suo DNA non è cambiato, Marc Marquez ha la stessa fame di prima e addirittura di più. Bagnaia è stato incredibile, ma Marc non è stato da meno e se si considera che questo risultato è arrivato pur nella criticità di un braccio ancora non al meglio, abbiamo la misura di quanto ancora si possa fare bene. Le difficoltà che Marc sta avendo lo portano a lavorare su un nuovo modo di guidare e un nuovo approccio”. Come dire: il nuovo Marc Marquez non ha nulla da invidiare a quello di prima.
“Di recente – ha spiegato Marquez subito dopo l’esaltante duello di Aragon - ho avuto incidenti, tre volte a Silverstone e due ad Aragon. Sono caduto spesso per tutta la stagione, ma ci sto provando. Ecco come sono fatto. La mia strada adesso è questa e risultati come quello di oggi mi aiuteranno sicuramente, anche se ho perso il confronto con Bagnaia. Ho cercato di analizzare dov'era veloce, dove erano i suoi punti deboli, ma non ce n'erano. In tutto il circuito è stato veloce. Sembrava Dovizioso, ma con più velocità in curva. Così mi sono detto: 'Okay, dove posso sorpassare?' Non sono riuscito a trovare un posto dove sorpassare perché ha frenato più tardi di me e ha fermato meglio la moto e ha accelerato meglio. È stato un po' più veloce in alcune staccate, soprattutto sul lato sinistro. Sul lato destro è stata dura per me perché il braccio mi ha dato fastidio più di quanto pensassi. Il feeling con la moto nel weekend è stato buono, non so se avrò un'altra occasione del genere in futuro. Ma ci ho provato e ci riproverò”.