Pecco Bagnaia è stato un gigante, enorme. Perché normalmente quando si vince contro il pronostico c’è sempre un po’ di fortuna di mezzo, invece a Bagnaia il vento di Aragon soffiava contro: non hai mai vinto una gara in MotoGP, il mondiale è finito, non hai mai preso i punti sotto quel muro di pietre su cui sembra scolpito il nome di Marc Marquez, che parte con il passo migliore per la gara, affamato e desideroso di chiudere la pratica aperta al Sachsenring. Ecco, come si faccia a vincere così è una cosa che sanno in pochissimi.
Ci voleva lucidità, la stessa di Andrea Dovizioso, ma anche un talento straordinario come quello di Casey Stoner, fino a ieri era l’unico ad aver portato una Ducati alla vittoria ad Aragon. E poi Loris Capirossi, il padrino della Ducati: di lui ci voleva il cuore. Pecco ha mescolato un po’ tutto sulla sua Desmosedici, poi ci ha aggiunto quella che a Napoli chiamano la cazzimma. Vinco io, vinco io e basta perché ho deciso che oggi finisce così.
Ha smesso di ascoltare e di pensare, un esercizio difficilissimo per un pilota intelligente. No social, go free. Libero, davanti a tutti e per tutta la gara. Non si è mai messo in dubbio quando di dubbi ne avrebbe potuti avere un’infinità.
Marquez non era quello delle battaglie con Dovizioso, è vero, ma stavolta non è mai stato due curve davanti. Pecco aveva fatto i compiti, forse più di tutti gli altri in questi due anni. Uno si chiama Misano 2020, con la caduta quando era in testa. Un altro è Mugello 2021, stesso discorso. Poi Silverstone, la gara sciupata da una gomma che non funziona come dovrebbe. La vittoria è arrivata tardi forse, ma Francesco Bagnaia è un pilota di 24 anni con un titolo mondiale già in saccoccia.
Infine, cosa più unica che rara, Pecco ha implorato i meccanici di non tocare la moto per tutto il weekend, mantenendo il setting dell'Inghilterra: non si è mai messo in dubbio. Poteva vincere lui e poteva farlo con quella Ducati, quella di Silverstone. Se hai talento, lucidità e cuore ti manca solo crederci, farlo anche contro la logica di un Marquez ritrovato e di un Quartararo in stato di grazia. Che lo abbia fatto ad Aragon senza aspettare Misano è stata una mossa da fuoriclasse, ma adesso Misano arriva e Bagnaia è più pronto che mai.