Dominio. E' la parole che viene in mente per commentare a caldo il GP di Germania al Sachsenring. Quello in cui Marc Marquez s'è probabilmente arreso per la prima volta nella sua carriera, quello in cui, anche se era chiaro da un pezzo, è diventato certo per tutti che ormai c'è solo la Ducati. E viene da dire che meno male che ce ne sono otto in pista, almeno lo spettacolo resta comunque garantito. Ma dominio viene in mente anche stringendo il campo a Jorge Martin, uno che sul circuito tedesco ha praticamente ereditato lo scettro proprio di Marc Marquez e non ha lasciato spazi a nessuno.
Nemmeno a Pecco bagnaia, campione del mondo in carica, che se ieri s'è accontentato della seconda piazza, oggi c'ha provato in tutti i modi possibili a mettere le ruote davanti a quelle del giovanissimo spagnolo. Tanto che all'ultimo giro, invece che davanti, ha rischiato di mettergliele addirittura sopra. Per fortuna non è successo niente, gli appassionati hanno potuto godersela a bestia, e l'arrivo in volata è stato la conlusione perfetta di una domenica altrettanto perfetta per Jorge Martin (ma tutto sommato anche per lo stesso Bagnaia). Il pilota del Team Pramac, adesso, è ufficialmente l'anti Pecco nella lotta per il mondiale, avendo scalzato in classifica generale Marco Bezzecchi. Ma il mondiale, come titolano le testate di tutto il mondo, è praticamente un monomarca Ducati. Cinque nelle prime cinque posizioni, con Jack Miller che ha piazzato la sua KTM al sesto posto, facendo meglio del suo compagno di squadra Brad Binder, che ha lanciato la RC16 mentre provava a lottare per il podio.
C'è praticamente solo la Desmosedici in pista, ma il fatto che in tutto siano ben otto non fa temere per un mondiale noioso. Noioso, semmai, rischia di esserlo per le giappnesi, anche oggi quasi inestistenti, con Franco Morbidelli che ha vinto la "Yamaha cup" su Fabio Quartararo e Taka Nakagami che s'è aggiudicato facile facile quello per le sole Honda (visto che in pista c'era solo lui con la RC213V). Battute a parte, la situazione per le giapponesi è tragica, ma a soffrire - ora è ufficiale - c'è anche Aprilia, da cui ci si aspettava molto di più dopo questa prima parte di stagione. Tiene botta, ma per quello che può, solo KTM. Sono queste le premesse con cui tutta la giostra del motomondiale si rimetterà in moto già da questa sera alla volta di Assen, il circuito in cui l'anno scorso c'è stata la rinascita definitiva di Pecco Bagnaia. Un pilota, il campione del mondo in carica, che in questa stagione arriverà in Olanda con tutt'altra tranquillità, ma che non intende accontentarsi.
"Ieri - ha spiegato nelle interviste del post gara - ho capito che Jorge era imprendibile e non sono stato a rischiare. Oggi lo vedevo lì, sapevo che avrei potuto superarlo e c'ho provato, correndo anche un grosso rischio. Alla fine, però, è andata bene e sono contento così". Il mezzo tamponamento, comunque, non è stato l'unico momento critico per i due bagarranti in testa, con Jorge Martin che ha anche raccontato di aver avuto un fastidiosissimo problema alla tuta. "Stavo andando forte - ha spiegato - non posso dire che problema ho avuto, ma potete immaginare. In quel momento ho perso un po' di concentrazione e Pecco si è rifatto sotto. Però oggi non sarei riuscito a andare via in fuga come ieri e l'ho capito quasi subito, quindi mi sono detto che avrei visto alla fine cosa sarebbe successo e ho cercato di difendermi dagli attacchi di Pecco e di prepararmi per uscire forte dall'ultima curva per non farmi superare in volata".