Imola, Monaco e Barcellona, tre gare in cui rimane solo la delusione per Kimi Antonelli, che tra ritiri ed errori non ha collezionato nemmeno un punto. Il primo duro colpo della sua carriera in Formula 1, dopo che tutto era iniziato nel migliore dei modi tra rimonte, pole position e gare con un passo sensazionale. Nulla è girato per il verso giusto, e se a Imola e al Montmelò è stato un guasto alla Power Unit della sua Mercedes a metterlo ko, a Monaco è finito in barriera al termine della Q1, condizionando così l’intera gara, perché tra le stradine del Principato sono stati 78 giri da incubo, tutti corsi alle spalle di chi rallentava per favorire i propri compagni.

Barcellona poteva rappresentare il fine settimana del riscatto dopo un inizio in crescendo e una buona qualifica, sesto a poco più di due decimi da George Russell, eppure tutto è sfumato al giro 55, costretto ancora una volta a tornarsene nel suo garage sconsolato, a testa bassa. “Il motore non aveva dato avvisaglie nei giri precedenti. È successo tutto all'improvviso. Non ho avvertito proprio niente fino al problema. Naturalmente è stata una tripletta molto difficile per me” aveva dichiarato a F1TV una volta tornato nel paddock. La delusione è tanta, specie dopo una gara dove, nonostante una strategia che lo aveva fatto arrabbiare, era riuscito a tenere un ritmo costante, esattamente quel che gli serviva dopo tutto ciò che era successo. In Formula 1 però non c’è tempo per nulla, perché tutto corre veloce, e nonostante la rabbia e la delusione c’è bisogno di guardare avanti, alla prossima sfida che lo attende: “Ora avrò il tempo di resettare la mente e cercherò di raccogliere tutto quello che ho imparato, tutte le informazioni che servono per tornare più forte in Canada”.
Ne ha bisogno, per continuare a stupire come aveva fatto sin dai primi giri al volante della W15 la passata stagione, a Monza, dove nonostante l’errore aveva lasciato tutti a bocca aperta, perché era stato veloce, tanto. Poi l’inizio del Mondiale con la straordinaria rimonta in Australia, i punti centrati consecutivamente e la pole position strepitosa messa a segno nelle qualifiche Sprint di Miami, con un giro da fuoriclasse. Non conosceva la pista, ma non è stato un problema, e alla fine si è messo tutti alle sue spalle. Velocità sì, ma anche talento e intelligenza, perché in quel giro aveva persino gestito le gomme per sfruttarle al meglio nell’ultima parte del circuito.

Non tutto però poteva andare sempre per il verso giusto e la prima batosta è arrivata proprio in quel tanto atteso GP di casa, davanti al suo pubblico. Momenti complicati, non i primi della sua carriera ma certamente tra i più difficili da gestire, perché in Formula 1 tutto ha un peso specifico differente. C’era da aspettarselo, perché non va dimenticato che quel ragazzo dalle spalle già tanto larghe ha solo diciotto anni, pronto a scoprire un mondo capace di mettere in difficoltà persino chi, oggi, è il più vincente e tra i migliori di tutti i tempi. Tutto servirà a crescere e diventare più forte, ma intanto c’è anche chi ha provato a strappargli più di qualche risata. È lunedì e la squadra di basket della tua città, la Virtus Bologna, sfida l’Olimpia Milano: decidi di andare a vederla quella partita, ma quando torni a casa ti rendi conto che, in quello stesso palazzetto, per quasi due ore un ragazzo riccio e dai tratti lontanamente simili ai tuoi è stato spacciato per te in televisione, con tanto di banner “Kimi Antonelli, pilota F1 Mercedes”. Una storia che ha del clamoroso, perché viene da chiedersi sorridendo “Ma come si fa…”. Eppure è successo e ha fatto ridere un po’ tutti, tanto.

Al di là dell’episodio però serviva staccare, perché dopo la prima tripletta stagionale è già tempo di concentrarsi su Montreal, tracciato su cui lo scorso anno la Mercedes si era ben comportata, con Russell ed Hamilton terzo e quarto alla bandiera a scacchi. Un’occasione per tornare a brillare come ha dimostrato di saper fare, perché non si deve dimenticare che, ad appena quattro anni dall’esordio in monoposto Kimi è già lì, a combattere con chi la storia la sta scrivendo. Quelle difficoltà appartengono al passato, e adesso c’è un nuovo capitolo della sua avventura ad attenderlo.
