Per ora si tratta solo di indiscrezioni e rumors ma le voci che, negli scorsi mesi, hanno preannunciato il ritiro di Kimi Raikkonen si fanno sempre più insistenti fino ad arrivare alla bomba che nelle scorse ore ha infiammato il mercato piloti: a Monza, il weekend del prossimo 12 settembre, dovrebbero arrivare le ufficialità delle scelte di Mercedes e Alfa Romeo.
Secondo RaceFans la scuderia di Toto Wolff ha finalmente scelto la line up del 2022, puntando sul giovane George Russell. Valtteri Bottas si sposterà così in Alfa Romeo e, al suo fianco, si giocano il sedile Antonio Giovinazzi e Callum Ilott. E Kimi Raikkonen? Il quasi 42enne finlandese dovrebbe annunciare a Monza il proprio ritiro, lasciando così la Formula 1 nello stesso anno in cui ha deciso di lasciare anche l'altro grande pilota classe 1979: Valentino Rossi.
In un solo colpo MotoGP e Formula 1 perdono due grandi campioni, due talenti ma anche (e forse sopratutto) due personalità inimitabili e insostituibili nel mondo del motorsport.
La domanda a questo punto sorge spontanea: siamo pronti per salutare anche Kimi Raikkonen?
Ovviamente no. Perché le personalità così non si replicano, non ritornano e sicuramente non si sostituiscono. Perché l’ultimo Re di Maranello, l’ultimo pilota a vincere un mondiale con la scuderia Ferrari, lascia la Formula 1 e facendolo lascia un vuoto a cui non potevamo prepararci.
Perché così come con Valentino non conta l’età, non servono le indiscrezioni o le aspettative, non aiuta la consapevolezza di pensare che sì, quel momento doveva arrivare, e sì, forse è giusto che sia arrivato ora.
E anche se oggi sappiamo, con quasi certezza, che Raikkonen darà il suo addio a Monza, anche a Monza non saremo pronti a una Formula 1 senza di lui. Le personalità non mancano, è vero, così come i talenti. C'è la simpatia di Daniel Ricciardo, l'ironia di Lando Norris, la schiettezza di Max Verstappen, il carisma quasi reale di Charles Leclerc, la serietà coinvolgente di George Russell.
C'è una Formula 1 che ci sarà, che farà divertire e che ricorderemo. Ma c'è anche un presente che sta per diventare passato: quello del Raikkonen nervoso, schivo, silenzioso. Il personaggio dentro l'anti personaggio che in 20 anni di Formula 1 abbiamo imparato ad amare oltre ogni logica e che no, non siamo comunque pronti a guardarlo andare via.