Aveva solo quattordici anni Franco Colapinto quando ha lasciato l’Argentina per trasferirsi in Italia e incominciare a correre nelle serie più importanti dell’automobilismo. Da solo fuori dalla pista ma con gli occhi di tutti su di sé una volta abbassata la visiera, dimostrando fin da subito qualità notevoli per uno della sua età e tanto potenziale per il futuro. Lo ha notato Fernando Alonso per primo, mettendolo sotto contratto con la sua accademia e, dopo delle grandi stagioni tra formule e prototipi, Franco Colapinto ha conquistato anche la fiducia della Williams, con cui lavora da ormai un anno e con cui adesso debutterà in Formula 1. Il primo pilota argentino a correre nel mondiale dopo 23 anni, età che Franco deve ancora compiere essendo classe 2003, e già tanto da raccontare, da vittorie incredibili e l’esperienza di chi di età potrebbe essere decisamente più anziano - considerando che l’argentino ha corso alla 24h di Le Mans quando non aveva ancora raggiunto la maggiore età.
Due occhi vispi, già reattivi a tutto quello che è il grande universo in cui sta per debuttare, si emozionano già al suo primo vero incontro con i giornalisti, che ringrazia subito per le mille attenzioni. “Ho aspettato così tanto questo giorno che oggi non mi sembra vero di essere qui a parlare con tutti voi” esordisce l’argentino: “Non so quando in Williams abbiano preso questa decisione, ma io l’ho scoperto davvero all’ultimo. Pensate che lunedì ero con il mio team di Formula 2 al simulatore a preparare questo weekend e invece oggi sono qui. Posso dirlo? Non me lo aspettavo e infatti non so come spiegare quanto sia felice” dice emozionato. Effettivamente era difficile aspettarsi che la scelta di un sostituto per Logan Sargeant sarebbe caduta proprio sull’argentino. La lunga lista di possibili sostituti c’era già da un po’ e veniva più logico pensare che la Williams avrebbe preferito qualcuno di già esperto piuttosto che un rookie da far debuttare - visti anche gli scenari del 2025 che vedono già entrambi i sedili blindati da Alex Albon e Carlos Sainz - ma Colapinto è sembrato la scelta perfetta a James Vowles.
“Non sarà la mia primissima volta alla guida della monoposto perché ho già disputato le prove libere a Silverstone, lavoro già dietro le quinte da un po’ e dopo quella sessione il team era particolarmente contento della mia performance. Però questa chiamata non me l’aspettavo ed ero davvero convinto di correre in Formula 2 qui a Monza” continua l’argentino, che dal momento dell’annuncio rivela di essere stato catapultato in una realtà di mille impegni al minuto: “abbiamo fatto un sedile nuovo, sono stato a colloquio con il mio team di ingegneri e studiato tantissimo al simulatore per essere pronto al massimo. Il mio obiettivo è quello di concentrarmi su me stesso per essere compatibile con il target che mi ha dato la squadra. Sono consapevole di essere un rookie, proprio come lo ero in Formula 2 e so che devo fidarmi della squadra e di tutti i consigli che mi stanno dando”. Infatti, Franco era solo all’inizio della sua carriera in Formula 2, che solitamente vede i piloti un po’ più impegnati prima del debutto nel mondiale. L’esempio più lampante è quello di Liam Lawson, che l’anno scorso è stato chiamato proprio nello stesso periodo di Colapinto per sostituire l’infortunato Daniel Ricciardo, nel suo caso al volante dell’Alpha Tauri, ma dopo ben due stagioni di Formula 2 e una di SuperFormula. Insomma, l’argentino è un vero e proprio debuttante questo weekend.
Dalla sua parte c’è il tracciato di Monza però, che già conosce molto bene. Infatti, il suo arrivo in Formula 1 non porta solo l’Argentina, ma anche un pezzo di Italia, a cui Colapinto è molto legato e dove è cresciuto. “Mi sono trasferito in Italia a quattordici anni per correre qui. Vivevo in un’officina e non sapevo né cucinare, né lavare, tantomeno la lingua, quindi all’inizio è stato davvero difficile. Ma ora sono davvero felice di aver fatto quel piccolo grande passo che mi ha fatto crescere in fretta e mi ha reso pronto per un’esperienza come questa” racconta Franco, che rappresenta un bel po’ dei piloti della sua generazione e non. Di sacrifici da fare per realizzare i propri sogni ce ne sono e per realizzarli bisogna essere anche pronti a trasferirsi a più di 12mila km dalla propria famiglia, come insegna la sua storia.
“Le mie parole possono sembrare di circostanza ma non è così. Devo davvero tanto alla Williams e all’opportunità incredibile che mi hanno dato” continua l’argentino, che giusto qualche anno fa non sapeva se sarebbe riuscito a mandare avanti la sua carriera per questioni di budget e che invece adesso si ritrova con l'opportunità di una vita. “Non mi aspettavo di essere in Formula 1 nel 2025 e invece mi ci sono ritrovato nel 2024. Questa opportunità mi ripaga di ogni singolo sacrificio” conclude l’argentino. Dopo la giornata dedicata alle attività media è arrivato adesso il momento per Franco Colapinto di concentrarsi e guardarsi allo specchio, per rendersi conto che sì, questo sogno lo sta davvero realizzando. E anche se non ci sono per lui certezze per il futuro, dato che la maggior parte dei sedili è ormai assegnata, c’è sicuramente l’occasione di brillare.