La vita è strana, le corse di più: quando Ducati si è trovata a dover scegliere, a inizio stagione, il pilota da affiancare a Pecco Bagnaia, ci sono buone probabilità che non abbia davvero considerato la possibilità che a vincere il mondiale sarebbe stato Jorge Martín, che invece si presenta a Barcellona per l’ultimo GP della stagione con 24 punti di vantaggio sul campione del mondo. Un problema per Ducati, che vedrà il campione del mondo tra le braccia di Aprilia e la sua squadra in fuga con Yamaha, un sollievo per tutti gli altri.
Per Jorge Martín in primis, che - sempre che le cose gli vadano nel migliore dei modi - potrebbe tenere fede alla promessa fatta a sé stesso a Misano 2022, quando Ducati gli preferì Enea Bastianini e lui scrisse sui suoi profili social “faremo la storia”, convinto di poter vincere un mondiale anche con un team satellite. Due anni (e due rifiuti da Ducati) più tardi, Martín sta per togliersi un sasso dagli stivali con le stesse dimensioni di un piccolo pianeta, Aprilia sta per portarsi a casa un campione del mondo e Yamaha che fa lo stesso con Pramac.
A Borgo Panigale non resta che farsi scudo raccontando, giustamente, di una correttezza che finora nessun altro marchio in MotoGP ha mai dimostrato nei confronti di un proprio cliente, per poi portare l’attenzione su di un 2025 in cui difficilmente avranno lo stesso problema. Anzi, potranno rilassarsi all’idea di aver eliminato la concorrenza interna, forti di una squadra composta dai due piloti più vincenti in griglia.
Verosimilmente saranno loro due, Pecco Bagnaia e Marc Marquez, primi candidati al titolo. Diversi, agli antipodi per certe cose, di certo contrapposti in un box che parte con l’idea di vincere in uno sport in cui a vincere è un uomo soltanto. Inutile dire che per Marc Marquez presentare in quel box da salvatore e non da terzo incomodo di una coppia che funziona, quella tra Bagnaia e Ducati, può fare tutta la differenza del mondo.
Perché contro un Bagnaia ancora campione del mondo, specialmente considerando che si tratterebbe del terzo anno consecutivo, avrebbe tutto da dimostrare, una squadra da trascinare dalla sua parte. Al contrario, Marc Marquez potrebbe insediarsi nel team ufficiale come l’uomo che risolve i problemi e che vince i mondiali. Niente di strano, sono le dinamiche del motorsport. L’ironia, quasi una barzelletta, è che a mettere Marc Marquez in questa situazione privilegiata sarebbe Jorge Martín, che in quella situazione meriterebbe di starci.
Ducati non poteva saperlo, a Martín andrà bene lo stesso e Bagnaia penserà solo a vincere, come sempre, a prescindere dagli altri 21 piloti che occupano lo schieramento di partenza. Per Marquez però è un regalo importante, forse addirittura fondamentale per iniziare il 2025 con l’obiettivo del titolo negli occhi.