E se Valentino Rossi passasse in Superbike con Yamaha? A chiederselo è la testata giornalistica spagnola motosan, che mette insieme una serie di indizi e supposizioni per provare a lanciare una suggestione in questi giorni di moto ferme e poche notizie su corse e piloti. Dell’ipotesi di vedere il Dottore sulla strada già percorsa da Max Biaggi, in verità si parla già da anni, ed in passato c’è stato anche qualcosa in più di una suggestione, tanto che il ritorno in SBK di Yamaha, con grandi propositi e grandi proclami, sembrava il segno di una rotta già tracciata. La R1 avrebbe dovuto essere da subito abbastanza competitiva, con Rossi che sarebbe rimasto altri due anni in MotoGP per poi fare il grande salto e allungare ulteriormente la sua già incredibile carriera con una coda che avrebbe riportato in auge il mondiale delle derivate di serie e dato allo stesso pilota la possibilità di mettersi in tasca un altro mondiale. Poi, però, le cose erano andate diversamente, con la Yamaha che invece aveva fatto fatica e Rea e Kawasaki che, nel frattempo, sono diventati invicibili e la Ducati nei panni della seconda forza affermata.
Anche Valentino aveva scelto di restare ancora in MotoGP, anche se in sella ad una Superbike c’era effettivamente salito, come ricorda la stessa testata spagnola riproponendo alcune vecchie dichiarazioni di Andrea Dosoli, di Yamaha: “Sarebbe un sogno per tutti e anche per noi di Yamaha avere Valentino nella categoria. La sua presenza aiuterebbe il Mondiale Superbike a continuare a crescere”. Oggi la Yamaha, come dimostrano Ratzgatlioglu, Gerloff e gli altri è una moto sicuramente competitiva nel WorldSBK e i passi in avanti sono concreti, oltre che evidenti, con la seria possibilità di mettere le mani sul titolo strappandolo dal box Kawasaki. Ecco perché la suggestione “Valentino Rossi in Superbike” è tornata ad essere un argomento di cui parlare. Ma da qui a pensare che possa effettivamente essere una strada da battere ce ne corre.
In primis perché Valentino Rossi ha sempre fatto capire che, pur amando la velocità e qualsiasi tipo di corse in moto, non ha mai pensato ad un futuro nel campionato delle derivate di serie. E, in secondo luogo, perché se davvero il Dottore dovesse avere voglia di essere ancora un pilota, una sella per lui in MotoGP ci sarebbe comunque: nel suo team, con una Ducati molto simile e alle ufficiali e con il fratello Luca Marini come compagno di squadra. Un cambio di moto, ma sempre restando in MotoGP, sarebbe una scommessa meno difficoltosa di un vero e proprio cambio di categoria, con altri mezzi, altre dinamiche, un altro ambiente e tutto da costruire (a 42 anni). E, infine, non è neanche così scontato che proprio adesso che la Yamaha in Superbike è arrivata a giocarsela con i primi, ad Iwata possano essere disposti a stravolgere tutto per una scommessa che sicuramente si rivelerebbe più che vincente sul piano del marketing, ma che fornirebbe garanzie zero sul piano sportivo. Quella del passaggio di Valentino Rossi in Superbike, in questi giorni di grande attesa per conoscere la decisione definitiva e ufficiale del nove volte campione del mondo, potrebbe, in conclusione, essere una opzione. Ma, ammesso che sia così, sarebbe senza dubbio la più improbabile tra tutte.