È una clamorosa marcia indietro quella degli Stati Uniti, che attraverso una votazione della Corte Suprema ha annullato la sentenza nota come ‘Roe v. Wade’ del 1973 con la quale venne accordato il diritto all’aborto ai cittadini americani. I giudici, con sei voti a favore e tre contrari, hanno stabilito che questo non sarà più un diritto federale, quindi garantito in tutta la nazione, ma ognuno dei 50 stati avrà la possibilità di scegliere indipendentemente come legiferare a riguardo. Un violento ritorno al passato che scatenerà gravi problematiche, specialmente negli stati più conservatori, i quali nella maggior parte dei casi sono gli stessi in cui viene incentivato il possesso di armi. Va da sé che negare il diritto all’aborto significa farlo anche in casi estremi come incesti, stupri o gravidanze indesiderate in condizioni di ben lontane dall’autosufficienza. La decisione ha alimentato una ventata di proteste in tutta la nazione, ma non soltanto: in Italia, ancora una volta, si torna a parlare della legge 194 (introdotta negli anni Settanta per regolare il diritto all’aborto) per via di un numero spropositato di obiettori di coscienza tra ginecologi e medici specializzati negli ospedali.
Francesca Sofia Novello, compagna di Valentino Rossi, si è schierata a favore della libertà di scelta riprendendo un post semplice quanto d’impatto su Instagram. La Novello non ci ha girato molto intorno: non hai un utero? La decisione non ti riguarda. Lo hai e vuoi abortire? Sei libera di farlo. Se sei contraria, evita di abortire.
A far sentire la propria voce nel mondo del motorsport è stato, tra gli altri, anche Lewis Hamilton: il sette volte campione del mondo si è schierato duramente contro il risultato della votazione: “Sono disgustato dalla decisione presa oggi dalla Corte Suprema degli Stati Uniti - ha scritto sui suoi canali social - Non capisco perché chi è al potere abbia spinto e continui a spingere per strappare via i diritti a milioni di persone. Questa decisione impatterà sulle persone più vulnerabili tra di noi. Donne, persone di colore e membri della comunità LGBTQIA+ e così via”.