Ricorderemo il mondiale di Formula 1 2020 come lo strano caso di una stagione irripetibile. Appuntamenti ravvicinati, circuiti raddoppiati, norme anti-covid con robot che consegnano trofei e mascherine nei paddock. Una stagione che a livello di competizione si è già forse decisa nelle primissime gare dell’anno, con il dominio di una Mercedes irraggiungibile, ma che ci regala lo spettacolo di piste inedite (come il Mugello) o piste che da anni mancavano al calendario ufficiale della Formula 1.
Tra queste arriva oggi l’annuncio di tre appuntamenti che fanno sognare i tifosi del motorsport: Portimao, Nurburgring e Imola. Con l’ufficializzazione dell’arrivo della F1 all’autodromo Enzo e Dino Ferrari il numero di Gran Premi italiani di questo 2020 sale a quota tre, restituendo agli appassionati l’amatissima Imola, assente dal campionato di Formula 1 dal 2006.
Il grande ritorno del tracciato porta però con sé dubbi legati alla sicurezza del circuito che non hanno mai davvero abbandonato la memoria di tifosi e addetti ai lavori. Dopo il weekend nero della Formula 1, che nel 1994 si portò via prima Roland Ratzenberger e poi Ayrton Senna, a Imola si è lavorato tanto per aumentare la sicurezza del tracciato e ottenere le omologazioni necessarie per rendere l’autodromo adatto a più competizioni motorsportive.
Lo scorso anno l’argomento è tornato al centro delle polemiche dopo l’annullamento di Gara2 del mondiale di SBK. Una decisione che ha diviso piloti, giornalisti, tifosi e di cui hanno parlato anche i nostri amici di Automoto.it in un video che vi riproponiamo qui sotto.
Tra tutti i piloti che hanno commentato la vicenda sicuramente uno dei più critici fu Bautista: “Per me questa pista non è sicura nemmeno sull’asciutto ma sul bagnato è improponibile ed è stato più che giusto cancellare la gara. Non tanto per la pioggia, perché ho corso anche in condizioni peggiori. Ma perché qui c’è tantissima acqua stagnante ed il problema principale oggi era la sicurezza”.
Il tema del bagnato, oltre a quello delle strette vie di fuga e la questione box, sono tematiche che continuano a riproporsi e che potrebbero essere al centro del weekend in cui la F1 sbarcherà a Imola visto che la data selezionata per il Gran Premio è quella del 1 novembre, in un periodo dal meteo fortemente instabile. Se dovesse piovere sul circuito per tutto il fine settimana della gara la questione sicurezza tornerebbe quindi a farsi sentire, proprio come successo lo scorso anno con la SBK.
A difesa della sicurezza dell'autodromo però è arrivata la conferma - nel mese di giugno - dell'omologazione di grado 1 di Imola e quindi l'ok per rivedere in pista la Formula 1, considerata adatta per il circuito nonostante i dubbi del passato. I lavori di ristrutturazione - iniziati nel 2007 dopo l'addio della Regina del motorsport - sono stati tanti: l'area dei box totalmente ricostruita, l'eliminazione della variante bassa per le auto, la recentissima modifica alle vie di fuga alla variante Villeneuve e tanti altri piccoli ritocchi al tracciato.
Il Presidente Formula Imola, Uberto Selvatico Estense, aveva così commentato il successo del circuito: “Con il rinnovo dell’omologazione ci troviamo nella condizione di poter ospitare anche un Gran Premio di Formula 1, avendo la nostra pista tutti i parametri richiesti dalla Federazione Automobilistica Internazionale. Auspichiamo che tale sogno possa trasformarsi in realtà, con il lavoro di squadra di istituzioni e territorio”.
Sogno che oggi - con l'ufficializzazione della seconda parte del mondiale - si è davvero trasformato in realtà. Un triplo appuntamento italiano che non credevamo possibile ma anche un weekend in cui assisteremo a un vero e proprio ritorno al passato per la Formula 1. Sperando, al contrario di quanto successo con la SBK nel 2019, che al centro dell'attenzione nel weekend di gara ci sia solo e soltanto il divertimento.