Silverstone, inizio agosto. Asfalto caldissimo, gomme al limite dopo un pit stop molto anticipato a causa di una safety car in pista. Ultimi giri di un Gran Premio noioso in cui il dominio Mercedes iniziava a conciliare il perfetto pisolino domenicale. Poi, di colpo, il delirio in pista. Gomme che iniziano a scoppiare, stressate da giri su giri e portate al limite da piloti alla caccia di qualche punto in più.
Inizia quella di Valtteri Bottas che - per tutto il GP - ha avuto il solito ruolo del grande inseguitore, sempre alle spalle di un imperdibile Lewis Hamilton. Lo scoppio del suo pneumatico è sfortunatissimo, molto lontano dall'ingresso dei box ma troppo anticipato per pensare di trascinare la monoposto fino al tranquardo. Costretto al ritiro perde così il podio e chiude fuori dalla zona punti.
Poi è il turno di Sainz, che guidava il gruppo sotto al podio dopo una gara agguerrita a centro pista. Anche per lui sfortuna, cambio gomme ai box e ultimo giro maledetto.
"Succede sempre agli altri" abbiamo pensato tutti, guardando Lewis Hamilton andare verso la vittoria indisturbato - mentre dai box lo pregavano di rallentare e portare a casa il risultato senza cercare di fare il giro veloce. E invece, è successo anche a Lewis: ultimo giro, anteriore sinistra in briciole.
Che fare? L'unica cosa possibile: cercare di portare la sua Mercedes al traguardo.
E lo fa, Lewis Hamilton vince il Gran Premio di Silverstone su tre ruote, in un modo che ricorderemo per anni, in un'impresa che lui porterà con sé per sempre nella storia assurda delle sue fortune.
La fortuna aiuta gli audaci, si dice sempre, e Lewis Hamilton nelle sue fortune ha racchiuso il segreto di un successo decennale. Talentuosissimo - forse il più talentuoso di tutti - ma indiscutibilmente ed eternamente fortunato. Nel caos del finale del Gran Premio di casa sua Lewis è l'unico a uscirne vincitore. Vicino a perdere tutto, dopo una gara in solitaria dal successo già scritto, riesce a portare a casa il successo aumentando quell'alone di divino che già circonda il suo personaggio.
Chi di voi guardandolo trionfare non ha pensato a Saetta McQueen che taglia il traguardo della Piston Cup dopo aver bucato le gomme per un pit stop mancato?
È la scena di un film, di un cartone animato, di una storia che non può essere vera. È il successo di un Lewis Hamilton che sa usare il suo talento tanto bene quanto sa gestire le fortune che gli regala il destino. Quella di oggi è l'ultima di una lunga serie di occasioni in cui il britannico ha saputo unire successo e buona sorte, essendo sempre al posto giusto quando serviva.
La fortuna aiuta gli audaci, chi sa rischiare, chi ha imparato a perdere (come Hamilton contro Rosberg nel 2016) e da quella lezione non si è più accontentato di niente. E mentre il record di vittorie di Schumacher si fanno sempre più vicine, Hamilton - fortuna o meno - segna un altro giorno memorabile nella storia di questo incredibile sport.