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La magia di chi sa muovere le folle e la fotografia più bella di Zandvoort

  • di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

6 settembre 2021

La magia di chi sa muovere le folle e la fotografia più bella di Zandvoort
Come Valentino Rossi tra i fumogeni gialli del Mugello, come Michael Schumacher in lacrime a Monza, come la Nazionale degli Azzurri e le bandiere che sventolano fuori dalle case. La magia dello sport appartiene a chi sa muovere le folle ed è di tutti quelli che, dentro quel mare di felicità, sanno starci

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

La bandiera olandese portata come un mantello, il pugno alzato di chi "super" lo è per davvero e un po' di emozione dentro quegli occhi di ghiaccio che non si scompongono mai.

Max Verstappen a Zandvoort, a casa sua, ha fatto qualcosa che ricorderemo a lungo. Non il weekend di gara perfetto, la pole position, la partenza pulita e la gara di leader portata fino alla bandiera a scacchi senza preoccupazioni. 

Ricorderemo il Max Verstappen di questa fotografia perfetta. Super Max, soprannome ideale di un supereroe in patria, che per la prima volta mostra, anche a se stesso, la forza della sua personalità. 

Lui che non si emoziona, che non strepita, non urla, neanche in un team radio della liberazione come quello dopo la vittoria di casa, lui che a modo suo però, nelle emozioni altrui ci sguazza, trascinando un mare di tifosi arancioni, arrivati da ogni dove per tifarlo e sostenerlo in questa lotta mondiale. 

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Come Valentino Rossi tra i fumogeni gialli del Mugello, come Michael Schumacher in lacrime a Monza, come la Nazionale degli Azzurri e le bandiere che sventolano fuori dalle case. Ognuno diverso, nei modi e nei tempi, ma poi alla fine tutti uguali. Perché la magia dello sport appartiene a chi sa muovere le persone, a chi ci regala uno spettacolo che non siamo abituati a vedere, a chi sa cambiare le regole. 

Max Verstappen è arrivato in Formula 1 poco più bambino, teppista indomabile e imprevedibile, crescendo negli anni di cuore e di testa senza perdere quel talento cristallino e quel piglio, antipatico e sbruffone, che lo rendono irresistibile a noi, a tutti noi, e a quelli che verranno e che di lui sentiranno solo parlare. 

L'olandese di ghiaccio, il supereroe degli Orange, il 24enne che pretende al trono di Sua Maestà Lewis Hamilton e, facendolo, si trascina dietro le emozioni di un rivalità nuova, e tutto il bello dello sport. 

Lo sport che questo weekend è stato suo, su quel podio con il pugno alzato e il mantello a spalle, ma anche di tutti quelli che, dentro quel mare di felicità, erano con lui, trascinati dal trascinatore. 

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