A partire dal GP di Miami andrà in vigore la stretta della FIA sull'abbigliamento dei piloti (mutande e gioielli), motivata dalla necessità di garantire una maggiore sicurezza. Il nuovo direttore corsa Niels Wittich (che si alterna con Eduardo Freitas) ha avvisato, a tal proposito, che è pericoloso indossare dell’intimo sintetico che non sia di quelli previsti dal Codice sportivo internazionale della Fia. Perché in caso d’incendio, tessuti come nylon, acrilico e poliestere sotto la tuta fonderebbero, causando ustioni anche molto gravi. Sempre sullo stesso tema, è stato ricordato che sulla pista sono proibiti piercing e gioielli. Il motivo è sempre legato alle possibili ustioni che potrebbero essere causate dagli oggetti metallici in seguito a eventuali incendi, oltre alla volontà di facilitare i soccorsi. Una regola, quella dei gioielli, esistenti da anni, ma mai applicata con rigore militaristico.
La decisione però non è stata presa bene da buona parte dei protagonisti del Circus, e alcuni di loro hanno reagito con forme di protesta singolari, a partire da Hamilton, l’unico che corre indossando in grande quantità collane, orecchini, bracciali e anelli.
Così, in segno di replica, il britannico della Mercedes si è presentato in conferenza stampa pre - gara ricoperto di orologi, collane, orecchini e anelli: «La FIA censura i gioielli? Qui non potevo metterne di più ma non ho molto da aggiungere, il nostro sport fa tanti passi avanti e questo invece mi sembra un passo indietro. Indosso questi gioielli da sedici anni e non posso tirarli via. Dirò a Mohammed (il presidente Ben Sulayem) che ci sono questioni più importanti di cui occuparci». Poco prima delle libere 1 del GP di Miami, Vettel per solidarietà con lui su questi temi, ha provocatoriamente passeggiato nel paddock indossando un paio di mutande firmate sopra la tuta di gara.