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La storia di Zeta, il fan di Leclerc che ha percorso quasi 12mila chilometri per vederlo correre a Melbourne

  • di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

3 aprile 2023

La storia di Zeta, il fan di Leclerc che ha percorso quasi 12mila chilometri per vederlo correre a Melbourne
Il suo cartellone dagli spalti di Melbourne è diventato famosissimo sui social in poche ore: "Charles: ho viaggiato per 11.603 chilometri per vederti". Si chiama Nicolas Zalazar ma per tutti è solo Zeta. Ha 28 anni, è argentino e lo abbiamo chiamato per farci raccontare la storia di questo viaggio fatto di grande passione

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Si chiama Nicolas Zalazar ma per tutti, da sempre, è Zeta. È un ragazzo argentino che quest'anno ha realizzato un sogno difficile quanto indimenticabile: viaggiare da Buenos Aires a Melbourne per vedere la Formula 1 dal vivo per la prima volta e sostenere il suo idolo più grande, Charles Leclerc, dalle tribune dell'autodromo australiano. Il viaggio, di quasi 12 mila chilometri, è stato raccontato attraverso un cartellone che Zeta ha mostrato alle telecamere durante le riprese del Gran Premio: "Charles: i viaggiato per 11.603 chilometri per vederti" si leggeva dagli spalti, nell'amara ironia di una sorte che però non ha permesso al ragazzo di vedere correre il suo idolo, subito fuori dai giochi dopo un incidente di gara al via del Gran Premio di Melbourne. 

Le immagini di Zeta e del suo cartellone per Leclerc hanno così fatto il giro del mondo sui social, diventando virali, tra l'incredulità generale di chi neanche immagina l'idea di poter compiere un viaggio così lungo, con un finale così diverso rispetto a quello immaginato. Nicolas però oggi sorride: per lui vedere Leclerc, anche solo durante la Driver's Parade, vederlo sorridere davanti al suo cartellone, e poter guardare per la prima volta la Formula 1 correre dal vivo, è stato comunque un sogno realizzato.

Lo abbiamo contattato per farci raccontare la sua storia, la nascita della sua passione e il grande amore per il monegasco della Ferrari e lui ci ha risposto entusiasta: "Sono un ragazzo argentino di 28 anni di Buenos Aires. Il mio legame con la Formula 1 è molto simile a quello dei tanti "nuovi" fan del mondo del motorsport e della Formula 1: una passione che nasce da quando sono bambino ma che è tornata, più forte che mai, grazie alla prima stagione della serie Drive to Survive su Netflix. Guardavo la Formula 1 con mio padre quando ero piccolo in quella che lui chiama "l'era d'oro" di questo sport: i primi anni 2000 con Michael Schumacher che guidava il mondo con la sua Ferrari. Dopo quel periodo però ho perso l'interesse, non per un reale motivo preciso, ma quando io e mio padre ci siamo seduti di nuovo insieme per vedere il primo episodio della serie Netflix, mi sono appassionato alla Formula 1 come non lo ero mai stato con nessun altro sport". 

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Da quel momento l'amore per Leclerc: "Non ho nemmeno dovuto finire la serie per sapere chi avrei seguito e sostenuto per tutta la vita. È difficile spiegare la passione, ma ciò che mi fa ammirare Charles Leclerc è la combinazione di una storia di vita dolorosa con le sue abilità di guida impavide e impressionanti. Penso davvero che sia il più grande pilota di questa era, ma sta ancora aspettando di avere un po' più di fortuna con la Scuderia Ferrari. Il modo in cui ha ottenuto il massimo dal Cavallino da quando è entrato a far parte del team, è davvero stimolante per me. Ho visto tutte le gare da quando è entrato a far parte del team e continuerò a farlo finché guiderà una macchina di Formula 1".

Da lì l'dea di viaggiare fino all'Australia per prendere parte al Gran Premio di Melbourne: "Sono anni ormai che ho in programma di provare a vedere Charles Leclerc correre ma vivendo in Argentina non è stato facile. Ho un amico che vive a Melbourne che mi ha detto di cercare di comprare i biglietti per la gara e andare in Australia per vedere Charles e conoscere il paese. Non siamo riusciti a prendere i biglietti al primo tentativo l'anno scorso ma a novembre ci hanno dato un'altra possibilità con altre tribune e li abbiamo presi! Immagina la mia felicità in quel momento. Non stavo in me. Ora le mie emozioni sono contrastanti. L'esperienza di poter vedere una gara dal vivo è stata fantastica e la sensazione di vedere le auto correre non può essere espressa a parole. Ma allo stesso tempo non sono nemmeno riuscito a vedere Charles passare con la monoposto in gara vicino alla mia tribuna perché si è ritirato troppo presto. Ma fa lo stesso perché ho comunque un grande ricordo: quando è passato davanti alla nostra tribuna alla Driver's Parade, prima del Gran Premio, Charles mi ha fatto un segno di saluto con la testa e poi un grande sorriso. L'emozione di lui che vede il mio cartellone e sorride è qualcosa che ricorderò per tutta la vita. So che un giorno diventerà Campione del Mondo e spero davvero di avere un'altra possibilità di vederlo correre in futuro".  

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