Oltre al danno per Charles Leclerc anche la beffa: il suo inaspettato ritiro in Bahrain, arrivato per un problema tecnico al 40esimo giro del primo Gran Premio dell'anno, sembrava dovuto ad un cedimento del propulsore, un problema alla power unit che ha fatto immediatamente gridare al pericolo in casa Ferrari per lo spettro della mancanza di affidabilità che lo scorso anno ha fortemente compromesso il mondiale del monegasco.
Il team radio in cui Leclerc lamentava "no power" e il rumore di stallo proveniente dalla sua Ferrari sembravano infatti non lasciare dubbi sul motivo del ritiro: con la preoccupazione di una prima power unit già persa al via della stagione per la squadra di Maranello.
Ora però emergono importanti aggiornamenti sul reale motivo del ritiro di Leclerc. Il suo motore, come riportato da Motorsport.com, non si è rotto ma si è "ammutolito": ad andare in black out completo infatti è stata la centralina, proprio quella che era stata sostituita - per precauzione - sulla vettura di Charles prima del via della gara.
Una nota positiva perché il motore potrà quindi essere riutilizzato e la power unit non dovrebbe essere rimasta compromessa da questo ritiro ma un campanello d'allarme più che evidente per la squadra di Maranello, che ora dovrà fare i conti con un impianto elettrico che evidentemente presenta delle problematiche da risolvere in fretta. Leclerc era infatti stato costretto a sostituire sia centralina che batteria prima del via, con ogni probabilità per un altro problema che era emerso tra le qualifiche e il pre gara.
Troppo e troppo in fretta per non far scattare l'allarme in Ferrari, che con Leclerc rischia già una pesante penalità in Arabia Saudita, a Jedda, il prossimo weekend di gara tra due settimane. La speranza infatti è quella di riuscire a recuperare la centralina sostituita per "precauzione" dopo le qualifiche di sabato, e rimontarla in Arabia Saudita dopo aver indagato sui problemi elettrici della vettura. Se così non dovesse essere il monegasco si ritroverà con 10 posizioni di penalità nel secondo appuntamento stagionale della Formula 1. Con una monoposto inferiore alla Red Bull e con il grande dubbio su un'affidabilità che potrebbe ancora compromettere le sue gare. Decisamente non il miglior inizio di stagione che potevamo immaginare per la Ferrari.