Due anni fa Charles Leclerc, al suo anno di esordio in Ferrari, realizzava a Monza uno dei sogni più grandi della sua vita: vincere un Gran Premio di Formula 1 con la scuderia dei suoi sogni davanti al pubblico più bello del mondo.
Questo fine settimana il monegasco torna in Italia dopo un 2020 da dimenticare e una mezza stagione, quella in corso, fatta di alti e bassi, aspettando un 2022 di promesse e grandi aspettative. Il suo desiderio è uno solo: riuscire a vincere un mondiale con il team di Maranello, la squadra che lo ha aiutato a crescere, partendo dalla Ferrari Driver Academy, e che lo ha fortemente voluto. Una scommessa vincente che Charles vuole onorare, giurando fedeltà alla Rossa e a tutti i suoi tifosi.
Proprio in occasione del Gran Premio di Monza il monegasco è stato intervistato da Giorgio Terruzzi per il Corriere della Sera, dove si è raccontato a 360 gradi, tra passato, futuro, sogni personali e avversari da battere.
"Max Verstappen mi stava antipatico quando eravamo più giovani e lottavamo uno contro l'altro con i kart - racconta il monegasco, spiegando quanto il paragone con gli altri non faccia parte della suo modo di essere - Preferisco concentrarmi su ciò che posso e devo fare. So quali sono i miei punti deboli e ci sto lavorando".
Un processo di crescita che sta portando avanti anche la Ferrari, impegnata nella costruzione di un nuovo progetto che avrà il suo via nel 2022: "Siamo consapevoli di aver fatto un passo indietro dopo il 2019 ma da quel momento in poi abbiamo sempre lavorato nella giusta direzione, seppure per piccoli passi, dovuti in particolar modo al regolamento tecnico. Questo mi rende fiducioso sul futuro".
E mentre aspetta una macchina che gli consenta di poter lottare per il titolo, Leclerc si concede il lusso di qualche errore: "Rischiare è concesso. Quando sei in lotta in mezzo al gruppo bisogna comportarsi in modo diverso rispetto a quando si tratta di affrontare una sfida con in palio un titolo mondiale".
Un titolo che rimane il più grande sogno di Charles, concentrato al 100% sulla Formula 1, anche se il monegasco - 24 anni il prossimo 16 ottobre - si concede il lusso di guardare anche più in là: "Io vorrei correre a Le Mans. Mattia credo che voglia mantenere una assoluta priorità sul programma F1 ma di questo ne parleremo casomai quando ci saranno le condizioni per farlo".
Tra i desideri di un ragazzo sempre alla ricerca dei propri limiti c'è anche la scalata: "Sogno l’Everest ma è un po’ troppo alto come prima prova anche perché al momento non sono affatto esperto sul tema. Così vorremmo cominciare con il Monte Bianco, per poi affrontare montagne più alte. È una sfida che mi attrae, diversa da quelle che incontro di solito. La natura, a differenza di una macchina, non è controllabile ed è bello che sia così".