Giorgio Terruzzi racconta, per il Corriere della Sera, Mick Schumacher. Un cognome che sembra già dire tutto di lui, un campionato di Formula 2 appena portato a casa e un esordio in Formula 1 che lo aspetta nel 2021.
Ma c'è molto di più del suo cognome, dietro a questo timido ed educato ragazzo biondissimo, anche se tutto in lui - movenze comprese - sembra ricordare agli appassionati i grandi momenti del padre Michael. Ma questa è la storia di suo figlio, una passione tramandata e una carriera tutta da costruire, con l'opportunità di correre in Formula 1 con il team Haas, protetto dalla scuderia Ferrari, una famiglia di cui fa già parte grazie alla Ferrari Driver Academy, e che Mick considera una parte fondamentale della propria vita.
Impossibile non parlare di papà Michael, anche nell'intervista di Terruzzi, perché alla fine "lo guardi, lo ascolti, e viene in mente la frase di Mufasa, il Re Leone, evocata dal giovane Simba, suo figlio, nel film Disney: «Ricordati chi sei»".
Ma Mick dell'ombra di papà non ha paura, anzi. Dell'eredità del Kaiser dice: "Non ho mai avuto problemi quando viene ricordato mio padre, quando si cerca un paragone. Il fatto di avere a che fare con una figura rilevante credo sia un onore e uno stimolo. Per me significa impegno, cercare di dare il meglio, se possibile, non vivo tutto questo con pesantezza".
Ma non c'è solo Michael tra i riferimenti del giovane campione, anche (forse soprattutto) mamma Corinna ha giocato un ruolo fondamentale per la crescita di Mick, lei che dopo l'incidente del marito nel 2013 ha preso in mano le redini della famiglia, ha protetto la privacy degli Schumacher e ha permesso al ragazzo di seguire il proprio sogno: "La considero la miglior madre del mondo. Il suo esempio è stato fondamentale per me".
Nella vita di questo ragazzo i motori, e le persone che hanno reso grande la Formula 1, sono sempre stati una costante. Terruzzi fa quattro nomi, tra i tanti possibili, di figure legate alla famiglia Schumacher: Jean Todt, Stefano Domenicali, Ross Brawn, Mattia Binotto. Ma Mick non sa scegliere quello che sente più vicino: "Ciascuno di loro. Le persone che hanno lavorato con papà hanno composto una grande storia sportiva. Per me è un privilegio ascoltarle, avvertire la loro presenza".
Su tutti però è Sebastian Vettel uno dei più grandi riferimento per il giovane Schumacher, così come - molti anni fa - il padre Michael fu di aiuto per la crescita del quattro volte campione del mondo. Tra gli insegnamenti più importanti, racconta Mick a Terruzzi, uno davvero personale: "Sii te stesso. Fidati di te stesso. Non avere paura di mostrarti per ciò che sei".
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