Una Ferrari che non ha più paura, quella vista in Bahrain. Una Ferrari che non si nasconde, che - parole di Mattia Binotto - non firmerebbe per un secondo posto nella prima gara dell'anno. Che vuole di più, vuole il successo, la vittoria, vuole porre una linea.
Sono gli outsider, la squadra che ha fatto il lavoro più grande rispetto al punto di partenza visto a inizio 2021 e soprattutto al disastroso e indimenticabile 2020, che non voleva restare nell'ombra, giocare a nascondino il più possibile, ma che ora sembra sembra essersi stufata di mantenere un profilo basso.
Vogliono vincere. Vuole vincere Mattia Binotto, criticato e messo in dubbio per anni, vuole vincere Charles Leclerc, che con la rossa ha vinto due volte - nel 2019 - per affrontare due anni difficili di pochi successi e tante fatiche, vuole vincere Carlos Sainz che non ha mai vinto e che vorrebbe farlo in rosso, come tutti i bambini cresciuti con il sogno della Ferrari.
Lo voglioni i tifosi, gli uomini che a Maranello lavorano e forse un po' lo vogliono anche gli avversari. La Red Bull sembra essere ancora la macchina più centrata, quella più veloce e adatta a ogni tipo di percorrenza, e anche il miglior tempo di Max Verstappen nell FP2 del venerdì lo ha dimostrato. Ma Charles Leclerc insegue vicinissimo, seguito a ruota da Carlos Sainz.
Tempi provvisori che andranno confermati in qualifica e poi in gara ma che, assicura Leclerc, non sono il meglio della Ferrari: "Non abbiamo ancora dato tutto - ha assicurato il monegasco - vedremo il meglio solo in fase di qualifica". Della stessa idea è il team principal Mattia Binotto che, ai microfoni di Sky, ha dichiarato: "È un bel segnale vedere tanti motori Ferrari là davanti. Tutti ci teniamo in tasca qualcosa, abbiamo spinto tutti ma non al massimo".