Se è vero che il modo migliore per iniziare una nuova avventura è mettersi alle spalle il passato (anche riconoscendo gli errori) e ammettere le criticità del presente (anche quando sono scomode) il 2021 di Yamaha potrebbe rivelarsi sorprendente. Perché, al di là delle battute, le recenti dichiarazioni di Lin Jarvis dimostrano la volontà di giocare a carte scoperte, anche con i propri piloti, e di porre basi solide per il futuro, cominciando dalle verità. Su Valentino Rossi e Maverick Vinales, che non sono gli unici responsabili di una stagione sottotono, su Jorge Lorenzo e Cal Crutchlow, tester con possibilità diverse, e, soprattutto, su Franco Morbidelli, spiegando le ragioni per cui non avrà una M1 ufficiale nonostante sia il vicecampione del mondo della MotoGP 2020.
Franco Morbidelli merita una M1 factory
“E’ vicecampione del mondo, è chiaro che Franco Morbidelli meriterebbe una Yamaha come quella degli ufficiali e di Valentino Rossi, piuttosto che la Spe-A, ma non la avrà” – Lin Jarvis non si nasconde e ammette che quella dell’italobrasialiano sarà una anomalia della prossima stagione. Ma spiega anche perché Yamaha sarà costretta a lasciare le cose come stanno, con il vicecampione del mondo che non potrà contare su una moto identica alle altre tre Yamaha in pista. "Franco aveva iniziato il 2020 da outsider, anche per i risultati 2019 che aveva convinto Yamaha a scegliere Fabio per il 2021 con il team interno e ad avere la M1 ufficiale come Valentino e Maverick - ha spiegato Lin Jarvis - La logica diceva che erano loro tre a dover stare davanti. Morbidelli è stato una sorpresa positiva. Sono d'accordo, quindi, con chi sostiene che meriterebbe la M1 factory e in una situazione normale nessuno gliela avrebbe negata. Ma la pandemia ha cambiato tante cose: la moto ufficiale è più cara della Spec-A di Franco e noi abbiamo un contratto con Petronas. Non è stato possibile trovare i soldi e nemmeno allestire una quarta moto in così poco tempo. Ma siamo convinti che Franco Morbidelli avrà un grande futuro”.
Le scuse a Rossi e Vinales
I problemi nel Team Monster Energy non sono mancati e al di là degli errori dei singoli piloti, Valentino Rossi e Maverick Vinales, e anche delle sfortune con cui i due hanno dovuto fare i conti, Yamaha non si tira indietro rispetto ai propri errori. Con Lin Jarvis che arriva a fare qualcosa che nel mondo del motociclismo non è proprio all’ordine del giorno: chiedere scusa. Cominciando dalla questione motori: "Al reparto motori in Giappone – ha detto – c’è stato un errore nell’interpretazione della norma. Se le norme fossero state lette in maniera corretta non si sarebbe caduti nell’errore delle valvole. Il secondo problema è stato poi il difetto tecnico delle nuove valvole, qualcosa su cui non c’è stata sufficiente attenzione nel momento di montarle. In entrambi i casi errori umani". Il Team Manager di Yamaha ha anche ammesso di aver creato ulteriori problemi ai due piloti ufficiali, chiaramente sottolineando che si è trattato di errori e non certo di malafede. “A Rossi abbiamo creato due problemi tecnici: i motori di Jerez e Valencia, dunque dobbiamo chiedergli scusa. Lui poi ha fatto errori suoi prima che il Covid lo fermasse. Quanto a Viñales, ha iniziato fortissimo, una gara l’ha vinta, ma non siamo stati capaci di dargli una moto sempre performante e lui, dalla sua, non è stato capace di sfruttare il pacchetto che aveva a disposizione”.
Cal Crutchlow per ricominciare
Lin Jarvis ammette che qualche problema c’è stato anche nella gestione del teast team, non tanto relativamente a incomprensioni con il pilota principale, che era Jorge Lorenzo, quanto per non aver saputo adeguarsi alla nuova situazione che il Coronavirus aveva creato. “Avremmo dovuto fare più sessioni di test, come da programma, ma poi così non è stato – ha spiegato l’inglese – Con Jorge Lorenzo è andata come è andata e le motivazioni della scelta riguardano tutti e non sono da attribuire solo a lui. Ora, però, è arrivato il momento di voltare pagina, con Cal Crutchlow che avrà un gran da fare. Nel corso della stagione, non siamo stati capaci di sviluppare la M1 come avremmo voluto, perché ci sono mancati proprio i test e non abbiamo potuto testare nuove componenti per capirne pregi e criticità. Nel 2021, Covid19 o meno, dovremo essere in grado di rispettare il programma dei test”.
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