Loris Reggiani non è uno che parla moltissimo e, dopo aver lasciato il suo ruolo di commentatore su Sky, ha spesso affidato le sue riflessioni ai social. Questa volta, però, l’ex Aprilia ha deciso di rilasciare un’intervista a La Gazzetta dello Sport e tra gli argomenti, ovviamente, c’è stato anche il clamoroso passaggio di Marc Marquez nel Team Gresini. Sull’otto volte campione del mondo, Reggiani è stato spesso molto critico, soprattutto dopo la sua ferma presa di posizione sull’episodio del 2015 con Valentino Rossi, anche con commenti decisamente forti dopo che nel 2020 Marc Marquez s’è ritrovato a fare i conti con un infortunio che ha rischiato di farlo scendere definitivamente dalle motociclette e dopo gli incidenti che hanno caratterizzato l'inizio della scorsa stagione.
Un conto, però, è l’analisi dei fatti e l’opinione personale, un altro conto sono i risultati, con Reggiani che, da ex pilota, è perfettamente consapevole dello straordinario talento del fenomeno di Cervera. Tanto da essere convinto che l’arrivo del 93 in sella a una Desmosedici sarà un bene anche per la stessa Ducati. “È chiaro che la Ducati è la moto migliore – ha detto Loris Reggiani - L'arrivo di Marquez mi fa pensare che vedremo un ulteriore innalzamento dell'asticella prestazionale della Ducati”.
Insomma, lo strapotere della Rossa, secondo Reggiani, sarà ancora più evidente nel 2024, con un certo Marc Marquez che va ad aggiungersi alla già invidiabile lista di piloti che guidano una Desmosedici. Un bene per Ducati, dunque, e “un male” per tutti gli altri. Su tutti anche quel marchio a cui Reggiani ha indissolubilmente legato il suo nome nella storia delle corse e che ancora oggi è quello che più porta nel cuore: Aprilia. Non lo dice espressamente, ma è per la moto di Noale che Reggiani farà per sempre il tifo, nonostante la consapevolezza che probabilmente ci sarà da aspettare. “Secondo me – ha spiegato - il ruolo dell'Aprilia è destinato a rimanere quello dello scorso anno, per quanto brutto possa sembrare. In realtà è andata un po’ peggio rispetto al 2022, quando si è pensato di vincere il mondiale con Aleix Espargaró”.
C’è un gap ancora da colmare, anche se la situazione è decisamente migliore rispetto a quella di altri marchi. “Honda e Yamaha dimostrano che se rimani bloccato è la fine – ha concluso Reggiani, prima di tornare a parlare del reale problema di Aprilia - Nel box non sempre abbiamo avuto l'impressione che ragionassero con lucidità. Ovviamente, rispetto a Borgo Panigale, hanno pagato lo scotto di avere la metà delle moto in pista. Sono curioso di vedere che lavoro faranno a Noale in questi mesi. L’Aprilia continuerà a contare su due piloti che non so quale differenza potranno fare. I loro risultati lo dimostrano: sono forti in certe gare, ma in altre faticano troppo”