In questi ultimi anni di motomondiale non sono mancate le critiche a Dorna, che con l’addio di Valentino Rossi si è trovata a dover reinventare lo spettacolo: gare doppie, incontri coi fan, lancio delle magliette. Tutta roba presa di sana pianta dalla Formula 1, che però a ben vedere ha un problema ben più grave. Vedere una gara di F1 per intero, nella maggior parte dei casi, diventa una sfida, specialmente se la gara scatta nel primo pomeriggio quando il corpo vuole solo pensare alla digestione. E non solo per via di Max Verstappen. Il discorso è leggermente diverso per la Superbike, dove il grande problema di tutti si chiama Alvaro Bautista, che continua a vincere nonostante le continue revisioni del regolamento. Nel motomondiale le cose vanno diversamente, un po’ per la diversa natura del mezzo e un po’ perché manca un vero e proprio dominatore seriale. Lo sa bene anche Luca Marini, che in un’intervista poi ripresa da Motorsport-Total ha fatto il punto sulle principali differenze tra i campionati: “Il mondiale Superbike e la Formula 1 sono campionati piuttosto noiosi al momento. Lo dico da appassionato di sport motoristici. I tifosi a casa sul divano conoscono già il risultato. Speri in qualcosa di folle e inaspettato che migliori un po' lo spettacolo. Non parlo di incidenti, parlo di una fase di safety car in Formula 1 o pioggia”, ha spiegato poi.
Marini ha ragione, se la Formula 1 è così seguita è principalmente per tre motivi: per inerzia, per la narrazione ed i suoi personaggi o per l’ottimo ufficio marketing che tra serie TV e social media riesce ad ampliare sempre di più il suo pubblico. In MotoGP, invece, le cose stanno diversamente, come spiega lo stesso Marini: ”Secondo me lo spettacolo da noi è fantastico, ci sono molti piloti che possono lottare per vittorie e podi. Si vedono anche molte manovre di sorpasso. Va bene".
Ed è vero che alla MotoGP ancora manca qualcosa - e probabilmente sarà così fino al cambio di regolamento atteso nel 2026 - ma è anche vero che il motomondiale soffre un po’ quel complesso tutto italiano che ci porta a svalutare il nostro lavoro: ci sembra che chiunque, ovunque nel mondo e in qualunque campo lavori meglio di noi. A volte magari è vero, altre per niente: la MotoGP è uno spettacolo grandioso.