image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Sport

Ok, ma come ha fatto la MotoGP a prendere paga dalla Formula 1

  • di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

21 marzo 2022

Ok, ma come ha fatto la MotoGP a prendere paga dalla Formula 1
Due gare accorciate per colpa di un asfalto che si strappa, una pioggia tropicale a ritardare la partenza, cronica assenza di personaggi e una Ducati che fatica ad essere protagonista: ieri la MotoGP ha preso una brutta paga anche dalla Formula 1, dove la doppietta Ferrari ha scritto la storia del motorsport

di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

Nel giorno in cui la MotoGP sbaglia tutto, la Formula 1 debutta con un regolamento rivisto che mette in pista lo spettacolo vero del motorsport. Eppure le corse in moto sono sempre state questione di equilibrio, di attimi. In MotoGP non c’è il motore ibrido, il DRS necessario ai sorpassi sul dritto, il flusso incessante di team radio che snatura le iniziative del pilota. La MotoGP è nuda, la Formula 1 rifatta. È plastica, schemi: parlare coi piloti di F1 è più difficile perché sono chiusi in una gabbia di soldi. Non i loro, non soltanto almeno. Di contro in MotoGP la gara dura meno di un’ora: corrono a fuoco finché le gomme non ne possono più e loro nemmeno. Anche i rischi sono di più, perché se finisci nella ghiaia con una moto a duecento all’ora non sai veramente come può andare a finire. Non è un punto di vista, è la realtà.

Ma la realtà dice anche che la prima domenica a mettere insieme il meglio del motorsport ha parlato chiarissimo, così come lo aveva fatto il finale di stagione ad Abu Dhabi: la Formula 1, per molti un distillato di noia su ruote, ha fatto scuola alle corse in moto, quelle corse fatte di piloti disposti a farsi amputare una falange per correre.

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da FORMULA 1® (@f1)

In Bahrain, al grand chelem (pole, giro veloce, vittoria) di Charles Leclerc c’è da aggiungere il secondo posto di Carlos Sainz, tanto che a Maranello sembrava di essere tornati a Italia-Francia 2006 con la gente in strada e le bandiere e i fumogeni e le macchine che suonano. Non c’è traccia della Formula 1 di cui si riusciva a guardare soltanto la partenza perché conciliava il sonno. Dei sorpassi che si possono fare solo con le soste ai box o con le macchine altrui che scoppiano, non c’è traccia dei “tanto vince Hamilton”, di intere gare condotte a velocità autostradali da una serafica safety car. Oltre alla pista poi, è stato tutto il contesto a funzionare: ci sono rivalità profonde e sentite che fanno bene allo sport, Hamilton-Verstappen che ieri è diventato Verstappen-Leclerc, i veterani come Fernando Alonso che ci provano ancora, la Mercedes che nonostante tutto arriva sul podio perché Lewis ha fortuna come ogni fuoriclasse.

A Mandalika no, lì c’era una pioggia torrenziale perché si è deciso di correre a marzo e un asfalto che si sgretola sotto le moto, al punto che le gare (di Moto2 e MotoGP) non si potevano nemmeno correre fino alla fine, ricordandoci che il business ha spesso ragione sulla qualità.

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da MotoGP™ (@motogp)

In MotoGP non c’è più Valentino Rossi, in Indonesia - speriamo solo lì - è mancato anche Marc Marquez. Enea Bastianini, che in Qatar ci ha spalancato il cuore, è arrivato dietro ma partiva quinto. Bagnaia, chiamato a vincere un mondiale che da quelle parti manca dal 2007 (si, come quello di Kimi Raikkonen) ha chiuso quindicesimo con un punto. A Borgo Panigale sembrano incastrati nello stesso “dobbiamo capire” che Mattia Binotto si è strappato di dosso, forse per sempre, nella notte del Bahrain.

La MotoGP, stavolta, ha preso una grossa paga dalla Formula 1. Mancano i personaggi da tutto o niente, le imprese che smuovono, una Ducati in grado di mettere paura al resto del mondo come ha fatto la Ferrari aprendo la stagione. Di incroci tra i due campionati, in questo 2022, ce ne sono ben dieci: il prossimo, quando le moto saranno ad Austin e le auto a Melbourne, il 10 aprile. Ci serve un Bagnaia in grado di vincere, Marquez di nuovo sulla moto, Bastianini che fa ridere Fausto da lassù. E un’impennata a fine gara che le macchine no, non la possono proprio fare.

More

GP d’Indonesia a Mandalika: tutto quello che non abbiamo capito… e non capiremo mai

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

MotoGP

GP d’Indonesia a Mandalika: tutto quello che non abbiamo capito… e non capiremo mai

Parafulmini contro la paura

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Formula 1

Parafulmini contro la paura

Ducati in crisi? Tutti zitti. Pecco è ancora il candidato al titolo: gli mancano solo i punti

di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

MotoGP

Ducati in crisi? Tutti zitti. Pecco è ancora il candidato al titolo: gli mancano solo i punti

Tag

  • Ducati
  • Ferrari
  • Formula 1
  • Gp Bahrain
  • Mandalika Circuit
  • MotoGP

Top Stories

  • Imane Khelif maschio biologico? Dopo il test del dna le pugili olimpiche si rivoltano. Chelsey Heijnen sbotta: “Avrei potuto vincere un titolo mondiale, ma…”

    di Riccardo Canaletti

    Imane Khelif maschio biologico? Dopo il test del dna le pugili olimpiche si rivoltano. Chelsey Heijnen sbotta: “Avrei potuto vincere un titolo mondiale, ma…”
  • Questa Ferrari (con Leclerc, ma pure Hamilton) sta diventando una certezza. Il motivo? Finalmente si cominciano a imbroccare le strategie. Perché a vedere la gara del Montmelò...

    di Luca Vaccaro

    Questa Ferrari (con Leclerc, ma pure Hamilton) sta diventando una certezza. Il motivo? Finalmente si cominciano a imbroccare le strategie. Perché a vedere la gara del Montmelò...
  • LA BOMBA di John McEnroe: c’è un giocatore che dovrebbe essere alla pari di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz e no, non è Musetti

    di Giulia Sorrentino

    LA BOMBA di John McEnroe: c’è un giocatore che dovrebbe essere alla pari di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz e no, non è Musetti
  • Imane Khelif (un maschio biologico?) sospesa da tutte le gare dopo il referto? Ma perché non fa un nuovo test del dna? E cosa succederà con l’oro delle Olimpiadi vinto a Parigi 2024?

    di Riccardo Canaletti

    Imane Khelif (un maschio biologico?) sospesa da tutte le gare dopo il referto? Ma perché non fa un nuovo test del dna? E cosa succederà con l’oro delle Olimpiadi vinto a Parigi 2024?
  • Hamilton, Ferrari, Terruzzi e la fine della magia: “Lewis vorrebbe scappare”. E se Verstappen è ancora superman in Formula 1, il compagno di Leclerc “ha perso i super poteri”? “Quando ti infila Hulkenberg...”

    di Domenico Agrizzi

    Hamilton, Ferrari, Terruzzi e la fine della magia: “Lewis vorrebbe scappare”. E se Verstappen è ancora superman in Formula 1, il compagno di Leclerc “ha perso i super poteri”? “Quando ti infila Hulkenberg...”
  • La MotoGP ad Aragon è tutta in Marc Marquez che manda a fare in c*lo i giochini della Dorna: per quello che ha fatto, ma anche per come si è imposto

    di Cosimo Curatola

    La MotoGP ad Aragon è tutta in Marc Marquez che manda a fare in c*lo i giochini della Dorna: per quello che ha fatto, ma anche per come si è imposto

di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Leclerc pazzo di gioia, il team radio con “Povero gabbiano, hai perduto la compagna”

di Andrea Gussoni

Leclerc pazzo di gioia, il team radio con “Povero gabbiano, hai perduto la compagna”
Next Next

Leclerc pazzo di gioia, il team radio con “Povero gabbiano,...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy