Ottavo sotto la bandiera a scacchi, sesto dopo le squalifiche di Charles Leclerc e Lewis Hamilton: non è stata una gara semplice per Kimi Antonelli, che nel secondo fine settimana in carriera raccoglie undici punti a Shanghai, in Cina. 57 giri tutti di sofferenza, visto che pronti via è ancora la sfiga a colpire il bolognese: la bandella dell’ala anteriore persa da Charles Leclerc alla prima curva ha impattato il fondo della sua Mercedes, causandone una perdita di carico aerodinamico oltre a uno scompenso nel bilanciamento della vettura. Il secondo episodio sfortunato, dopo quello avvenuto in Australia nel corso delle qualifiche quando, dopo una leggerissima uscita, della ghiaia ha danneggiato sempre il fondo della sua vettura, costringendo Kimi a partire dal 16° posto in griglia.

Un Gran Premio passato a lottare con il sovrasterzo della W16, inconsapevole dei danni riportati come ammesso nel post gara ai microfoni di Sky Sport: “Non sapevo del danno, me l'hanno comunicato solamente alla fine e, apparentemente, si è verificato colpendo un pezzo d'ala perso da Leclerc. Questo ha rovinato un po' l'auto rendendomi le cose più difficili. Avevo sentito che c'era qualcosa di strano in macchina fin dal primo giro, facevo fatica a gestire il posteriore e non me l'aspettavo perché ieri era l'opposto, soffrendo sull'anteriore. Oggi il sovrasterzo era molto elevato”. Kimi però non cerca alibi, perché nonostante il danno, l’aspetto più importante su cui lavorare e migliorare è la prestazione in qualifica: “Pur essendo andato a punti per due GP, sinceramente non sono soddisfatto, soprattutto per la Qualifica di ieri. In Giappone sarà importante mettere insieme tutto nelle prove cronometrate in modo da partire davanti, naturalmente cercherò di analizzare le cose successe in questa gara per presentarmi migliore a Suzuka”.
Nonostante le difficoltà affrontate, al termine del Gran Premio Antonelli è stato persino eletto, un po’ a sorpresa, come il “Driver of the Day” di Shanghai, un riconoscimento che fa sorridere visto che forse più che in Cina l’avrebbe dovuto vincere a Melbourne, dove l’italiano era stato davvero uno dei maggiori protagonisti, soprattutto nella parte finale di gara tra un sorpasso e l’altro risalendo dalla sedicesima posizione in griglia. Stupore testimoniato anche dalla reazione di Kimi all'informazione data da Bono durante il giro di rientro: "Sei il Driver of the Day". "Io?" afferma l'italiano, con l'ingegnere che trova subito il perché: "Interessante, eh? Forse è il tuo aspetto..." Una gara complicata e una qualifica da migliorare, ma il bilancio finale del weekend non può essere negativo: l’esordio dell’Australia è stato sicuramente più d’effetto, ma in Cina Kimi si trovato a dover gestire tanti nuovi scenari, primo fra tutti il format dell’appuntamento, visto che al sabato si è corsa la gara Sprint. Un solo turno di libere utile per prendere confidenza con una pista sconosciuta, poi subito qualifiche per la gara sprint, e la “garetta” conclusa al 7° posto: è stato un fine settimana pieno di esperienza accumulata e, altro aspetto fondamentale, di nessun errore commesso.

Un bagaglio di esperienza importante, come sottolineato anche da Toto Wolff nella classica conferenza post gara: “Considerando che aveva una vettura gravemente compromessa, il fatto di averla tenuta, di essere arrivato ottavo, di non essersi lamentato, di essere andato avanti con il lavoro, dimostra la maturità e il potenziale che ha". Adesso tocca a Suzuka, in Giappone, considerata da tanti come l’università della Formula 1: ci sarà da impararne i segreti, perché come per Shanghai, Antonelli non ha mai avuto l’opportunità di macinare chilometri sul tracciato giapponese. Un’opportunità per continuare a crescere e stupire, perché nonostante sia solo alla sua seconda gara nella massima serie Kimi ha già colpito tutti, non solo per le prestazioni pure: è uno che non si accontenta e quel “Non sono soddisfatto” terminato il GP ne è la dimostrazione più evidente. C’è da migliorare, ma la mentalità è di quelli che hanno un qualcosa in più.
