Ducati fa strategie, ha sette piloti che lavorano per uno, smorza la potenza di alcune Desmosedici per favorire quella di Pecco. Sono le accuse che tutti hanno rivolto a Ducati detto nelle ultime settimane, ma senza uno straccio di prova concreta. Un altro indizio che però non sia una cosa fuori dal mondo l’ha fornito Cal Crutchlow, ma facendo riferimento a Yamaha.
“Mi hanno mandato un messaggio sul cruscotto che Fabio era dietro di me – ha detto il collaudatore inglese che ha sostituito Andrea Dovizioso in sella alla M1 del Team RNF - Non ho visto il messaggio ma sapevo che doveva essere lì da qualche parte perché stava arrivando. Poi ho guardato indietro in uno dei tornanti e l'ho visto e è passato anche lui”. Niente di sconvolgente, sia inteso. È normale che si chieda al pilota che non ha possibilità di giocarsi il mondiale di non creare grane a quello che, invece, il mondiale può vincerlo. Soprattutto in una gara come quella di Phillip Island, dove in Yamaha c’era la consapevolezza che i circuiti proposti successivamente dal calendario sarebbero stati favorevoli a Ducati. In Australia, però, il “sacrificio di Cal Crutchlow” non è servito, perché Fabio Quartararo è uscito una prima volta di pista nei primissimi giri e poi, nel tentativo di dare vita a una rimonta forsennata, è caduto.
Cose che capitano quando ti trovi a guidare sopra i problemi. E lo ha detto anche Cal Crutchlow, che comunque ha voluto spronare il suo compagno di marchio, ricordando che nessuna sentenza è ancora scritta. “Sappiamo che la Yamaha ha problemi – ha aggiunto - La nostra moto non è abbastanza veloce. L'abbandono di Fabio è un peccato, certo, ma deve rischiare, cose del genere possono succedere. Sono già successe in passato a tutti i migliori piloti del mondo. Fabio ha una testa solida, poteva essere davanti fino a fine gara, ma ha sbagliato e ha dovuto pagare. La sua moto era lenta sul rettilineo ma ha recuperato parecchio in curva. Adesso deve provare a vincere ancora in Malesia, questo è tutto quello che può fare”