L’atletica è una questione di famiglia. Mattia nasce il 7 febbraio 2005 a Marino, nei Castelli Romani, da mamma Khaty, ex velocista di origini senegalesi e da papà Marcello, altista da 2.27 m nel 1985. Mattia alterna dagli 8 ai 13 anni l’atletica leggera al basket - la sua vera grande passione - per poi sentire il richiamo della pedana, accompagnato dalla guida attenta dei genitori. In un’intervista, il giovanissimo atleta azzurro ha ringraziato pubblicamente la madre: ‘’Lei si sveglia alle 4 per allenarmi, io eseguo come un robot’’. Mattia non è il solo membro della famiglia ad aver ereditato la passione dell’atletica: anche la sorella Erika ha praticato per anni salto in alto e lungo, per poi specializzarsi su quest’ultimo, aggiudicandosi nel 2013 la medaglia d’argento ai Mondiali allievi e nel 2017 il bronzo europeo under 23.

I successi di Mattia Furlani
‘’Volare, sudare, credere’’: sono queste le parole che si leggono nella bio di Instagram del giovanissimo atleta. Appena ventenne, Mattia è una delle promesse più luminose dell’atletica mondiale. Lunghista ed ex altista azzurro, nella sua carriera ha già collezionato una serie di successi straordinari. Nel 2024, a soli 19 anni, ottiene il bronzo olimpico nel lungo a Parigi, diventando la più giovane medaglia dell'atletica azzurra negli ultimi cento anni. Lo stesso anno ottiene l'argento ai Mondiali indoor di Glasgow e agli Europei di Roma. Ma non si ferma qui: nel 2023 stabilisce il record europeo U20 indoor con 7.99 e batte il record italiano juniores di Andrew Howe, saltando 8.24.
A Gerusalemme, invece, vince il titolo europeo U20 con 8.23 e, sempre nel 2024, segna un nuovo record italiano con 8.34 al coperto. A fine anno, viene premiato come "Rising Star" negli World Athletics Awards, diventando il primo italiano a ricevere questo riconoscimento. Mattia ha dimostrato, e continua a farlo, che per lui non esistono limiti. Con l’atletica nel sangue, nel 2025 ha migliorato ulteriormente il suo record italiano con 8.37, conquistando l'argento agli Europei indoor, fino ad ottenere la medaglia d’oro ai mondiali indoor a Nanchino.
La vittoria in Cina
Mattia ce l’ha fatta. Dedizione, pazienza e sudore. Sono questi i segreti dell’azzurro che a soli venti anni si è aggiudicato l’oro che ha sempre desiderato e sognato: ‘’Dopo gli Europei indoor sono rimasto concentrato, ci ho creduto fino alla fine di poter competere tra i migliori al mondo. Ci sono riuscito e per me è incredibile!’’. Sì perché lo scorso anno, agli Europei di Apeldoorn, l’azzurro si era piazzato secondo per un solo centimetro. Dopo la vittoria in Cina, abbraccia la madre e coach Kathy: ‘’Non si può spiegare. Sappiamo, io e lei, le lacrime versate ad Apeldoorn perché quel giorno valevo di più. Adesso siamo qui a un Mondiale vinto e me lo voglio godere. Ai Mondiali di settembre a Tokyo andiamo per sognare ancora, con la stessa tenacia, per fare di meglio’’. Con la misura di 8,30, per un centimetro, questa volta Mattia è campione mondiale.
