Dimenticate la California, scordatevi l’Andalusia. Jannik Sinner ha scelto Montecarlo. È lì che, lontano dalle telecamere e dal clamore del tour, ha deciso di preparare il ritorno in campo. Niente viaggi esotici, zero esibizioni: il numero uno del tennis mondiale ha messo in pausa tutto. Tranne il lavoro. Il 4 maggio scadrà lo stop concordato con la Wada, e fino a quel momento Sinner non potrà allenarsi in strutture ufficiali o federali. Ma nulla gli vieta di farlo per conto suo. E così ogni mattina si rimette in moto. Chi lo ha incrociato racconta di averlo visto prima in sella a una vecchia Vespa rossa, poi su un monopattino elettrico. La gente a Montecarlo è discreta, ma qualcuno lo ferma. Selfie, un sorriso, e via. La borsa d’allenamento sulla spalla, direzione Cap d’Ail. Sono tre chilometri scarsi dal suo appartamento in boulevard Princesse Grace alla palestra. Pochi minuti tra mare, palme e mistral, col cielo azzurro che sembra dipinto. Il suo mondo, per ora, è tutto lì.

Come riportato da la Repubblica, Sinner ha costruito una routine precisa. Colazione alla pasticceria Cova, a volte quella sulla Plage, più spesso il locale in boulevard des Moulins. Brioche spettacolari, un piccolo vizio. Poi si sposta, attraversa la strada o cambia quartiere: sushi da Izakaya, pasta o pesce da Giacomo o all’Avenue 31. Cipriani? Raramente, e mai di sera: troppa confusione. La notte, del resto, per lui è sacra: dorme anche dodici ore, più i pisolini pomeridiani. Altro che notti monegasche. Al Jimmy’z, storico locale dietro l’angolo, non l’hanno mai visto. Trovare un campo in terra rossa libero e non affiliato a una federazione, tra Principato e Costa Azzurra, è quasi impossibile. Il Country Club di Montecarlo, struttura d’élite da 18 campi più palestra, è off-limits: troppo “ufficiale”, perché legato sia alla federazione francese che a quella monegasca. Così Jannik ha dovuto fare di necessità virtù. Si allena al World Class Fitness Club, palestra riservata di Cap d’Ail, davanti al Marriott. “Sì, viene da noi. No, oggi non c’è”, dicono i gestori a Repubblica, mantenendo quella riservatezza che a Montecarlo è quasi un contratto morale. Ha evitato anche il piccolo tennis club di Cap d’Ail e quello di Beaulieu, uno dei preferiti dei vip in riviera.

In quella che è diventata la sua seconda casa, Sinner continua a muoversi in silenzio, con discrezione. Niente polemiche, nessuna dichiarazione, solo concentrazione. Il countdown è già iniziato. L’idea, almeno per ora, è quella di farsi vedere per la prima volta in pubblico il 13 aprile, giorno della finale del Masters 1000 di Montecarlo, da spettatore. Quel giorno potrà finalmente allenarsi ovunque. Ma per il ritorno ufficiale con la racchetta in mano bisognerà aspettare Roma. Dal 9 maggio, agli Internazionali d’Italia, Sinner sarà di nuovo il protagonista atteso. E chissà, magari anche nella capitale si muoverà con una Vespa rossa. Quella, come lui, è diventata un piccolo simbolo.