A tre settimane dall’inizio della sospensione di tre mesi concordata con la Wada, Jannik Sinner è pronto a ripartire. Il numero uno del mondo sta pianificando con il suo team ogni dettaglio per farsi trovare pronto il 5 maggio, quando tornerà ufficialmente in campo. L’obiettivo è chiaro: gli Internazionali d’Italia. Dopo la rinuncia forzata dello scorso anno, Roma rappresenta il primo vero banco di prova per testare la condizione e rilanciare la stagione sulla terra battuta. Sinner ha già ripreso ad allenarsi in palestra a Montecarlo, sfruttando una struttura privata per concentrarsi sulla preparazione fisica. Qui, con la guida del preparatore Marco Panichi, il focus è sulla potenza, sulla resistenza e sulla prevenzione degli infortuni. Il coach Simone Vagnozzi si unirà alla squadra nei prossimi giorni, quando sarà necessario trovare un nuovo campo da gioco per gli allenamenti con la racchetta. E qui sorge il problema: la sospensione imposta dalla Wada impedisce a Sinner di allenarsi in qualsiasi circolo affiliato a una federazione nazionale.

Questo significa che il Monte-Carlo Country Club, il suo abituale centro di allenamento, è fuori dai giochi. Serve una soluzione alternativa, e le opzioni sul tavolo sono tre: Dubai, dove il clima favorevole e strutture di altissimo livello, perfetto per lavorare su tecnica e condizione. Poi c’è Miami: una possibilità concreta, ma con un piccolo problema, cioè che la terra battuta lì è più veloce di quella europea. Infine, una villa privata tra Montecarlo e la Costa Azzurra: rappresenta la soluzione più logica per ridurre al minimo gli spostamenti e mantenere la base operativa vicina casa. Trovare il campo è un problema, ma lo è ancora di più scegliere un compagno di allenamento. Le regole Wada impongono che non possa essere un tennista professionista, né uno junior, né un tesserato. Questo complica le cose e spinge il team a cercare un ex giocatore o una figura che possa garantire qualità e ritmo senza violare le restrizioni. Secondo alcune indiscrezioni, una soluzione alternativa potrebbe essere Marbella, che offrirebbe condizioni climatiche simili a quelle europee e un ambiente ideale per la preparazione sulla terra battuta. Tuttavia, la scelta finale dipenderà dal profilo dello sparring partner, vero ago della bilancia per definire la sede definitiva degli allenamenti. Con oltre due mesi di stop forzato, il focus della preparazione sarà anche mentale. Panichi ha spiegato che questo lungo periodo sarà sfruttato per migliorare aspetti chiave della condizione atletica e della gestione del carico di lavoro. La strategia è chiara: arrivare a Roma al massimo della forma per giocarsi le sue carte sulla terra battuta europea e puntare dritto al Roland Garros.
