Lorenzo Sonego è uscito dal Miami Open, ma quando ha parlato ai microfoni di Fanpage era ancora in corsa. Reduce dai quarti di finale all’Australian Open e da un avvio di stagione solido, il tennista piemontese si è raccontato: dal lavoro con il nuovo coach Fabio Colangelo al suo legame con Jannik Sinner, passando per il doppio ritrovato con Matteo Berrettini. E anche con una risata per le partite alla PlayStation contro Lorenzo Musetti. “Stiamo continuando a lavorare sugli stessi aspetti che abbiamo affrontato nella preparazione”, ha raccontato Sonego. “È un percorso insieme quello che stiamo facendo quindi non è sicuramente un risultato o due che cambiano gli obiettivi e le priorità. Dal punto di vista tecnico stiamo continuando a lavorare principalmente su aspetti come la risposta, il rovescio e tatticamente sul provare ad essere più propositivi, prendendo anche di più la rete”. E a chi gli chiede di dare un voto a questi primi mesi del 2024, Sonego risponde che “sicuramente uno dei migliori inizi di stagione che ho avuto in carriera, specialmente per l’Australian Open. Anche nei tornei e partite successive credo di aver espresso il tennis su cui stiamo lavorando, andando nella direzione giusta”.

Un cambiamento importante è arrivato con l’addio a Gipo Arbino (che noi abbiamo intervistato in esclusiva) e l’ingresso nel suo angolo di Colangelo. Scelta personale, decisa, che però ha lasciato qualche strascico. Di recente Arbino ha parlato di “un muro eretto” da parte di Sonego. Il giocatore però non alimenta il caso: “Con Gipo c’è un rapporto ventennale e preferisco comunicare in privato con lui e non sui giornali o in maniera pubblica”. Nel frattempo, però, il presente è fatto di nuovi equilibri e nuove sfide. E anche di amicizie solide, come quella con Matteo Berrettini. I due hanno giocato insieme in doppio, ritrovandosi fianco a fianco anche fuori dal campo: “È bello perché c'è una grande amicizia ed è da tantissimi anni che affrontiamo questi tornei insieme”, ha raccontato. “Abbiamo fatto tutto il percorso insieme e credo che ci possiamo completare anche bene a livello tecnico-tattico in campo. Entrambi abbiamo un gran servizio e siamo molto aggressivi anche a rete, il che in doppio aiuta e ci rende un'ottima coppia”. Impossibile non parlare del caso che ha scosso lo spogliatoio azzurro: la sospensione di Jannik Sinner. “Adesso non è un argomento che si affronta più di tanto”, spiega Sonego. “Ovviamente c'è la paura che possa succedere la stessa cosa a uno di noi e quindi che ci penalizzi”.

Ma lui, con Sinner, ha mantenuto un contatto diretto, gli è stato accanto: “Con Jannik ci siamo sentiti perché ho cercato di stargli vicino quando è successa la sospensione. Per quanto riguarda noi italiani invece, diciamo che continuiamo a cercare di fare quello che abbiamo fatto e che stiamo continuando a fare negli ultimi anni, provare ad andare in fondo nella maggior parte dei tornei e di consolidare la nostra presenza nelle posizioni più alte del ranking”. L’unione tra gli italiani è sempre stata un punto di forza, anche nei momenti più leggeri. Come le sfide alla PlayStation: “Alla Play vinco io facile contro Lorenzo”, dice sorridendo, parlando di Musetti. “Al momento sono ancora concentrato per questo torneo sul veloce”.
La stagione sulla terra è dietro l’angolo e Sonego, da terraiolo vero, lo sa bene: “L'obiettivo rimane sempre lo stesso: continuare a crescere nel mio gioco e cercare di costruire un gioco che vada bene su tutte le superfici e che mi renda al massimo su qualunque superficie. Di sicuro la stagione sulla terra è una delle mie preferite perché è dove sono cresciuto e mi sento molto a mio agio. Ho ottenuto anche buoni risultati in carriera sulla terra, quindi di sicuro è una stagione che mi piace affrontare. Le partite sono più ‘lottate’ e si fa più fatica, il che mi piace”. A Miami la corsa si è interrotta, ma la direzione, come dice lui, sembra quella giusta. E se il tennis italiano ha una nuova solidità, è anche grazie a chi, come Sonego, continua a lavorare sottotraccia. Con un sorriso, una racchetta, e due o tre frecciatine scherzose alla Play.