Marc Marquez ha ritrovato la fiducia. In se stesso e nella Honda, che sembra piano piano risalire la china, restituendogli una moto competitiva. Lo ha ammesso dal Mugello, dove comunque difficilmente lotterà per il podio.
"A Jerez o a Le Mans ho detto che le idee stavano finendo ma ora che siamo arrivati al Mugello e al Montmeló ci sono già nuove idee provenienti dal Giappone, nuove piccole cose che possono aiutare a migliorare. Non posso incolpare di nulla la Honda dato che sta lavorando, danno il cento per cento e le cose stanno arrivando".
La MotoGP comunque sta cambiando: "Continuiamo ad andare in questa direzione in cui la moto è sempre più importante e non il pilota. Vedremo in futuro perché non facciamo i regolamenti, il campionato lo fa insieme alle case, ma ho sempre detto che, da pilota, mi piacciono le gare in gruppo, le gare con i sorpassi in quelli che ti diverti di più e ora questo non succede perché o sei molto superiore a quello che sta davanti o è impossibile sorpassare".
Il problema è ormai noto: "E' molto difficile sorpassare, si può dire che ad Austin sono partito ultimo e sono arrivato sesto, ma andavo molto più veloce dei piloti che ho sorpassato, ma quando sono arrivato ai piloti che andavano più veloci è iniziato davvero ad essere difficile per me sorpassare ed è lì che penso che ci sia tempo per reindirizzare un po' la questione in futuro”.