Alla fine non era una questione di stampa alla ricerca di click e nemmeno di pseudotifosi pronti a gufare o lanciare macumbe: Marc Marquez ha dovuto davvero sottoporsi al terzo intervento chirurgico in meno di sei mesi all’omero del braccio destro, dopo l’infortunio rimediato a Jerez. L’otto volte campione del mondo di motociclismo è stato visto ieri mattina varcare la soglia del Ruber Hospital di Madrid insieme a suo padre Julià Marquez e a quel punto è stato chiaro al mondo che Mundo Deportivo, con il suo scoop di fine ottobre, non aveva inventato proprio nulla. Che il Cabroncito sarebbe finito nuovamente sotto i ferri lo ha involontariamente confermato anche suo padre, Julià Marquez, che, braccato dai giornalisti, si era lasciato sfuggire un “non l’hanno ancora operato”.
I medici del Ruber di Madrid lo hanno però fatto pochi minuti dopo quella dichiarazione, con l’intervento di innesto osseo che è durato circa otto ore secondo quanto riportato da HRC in un comunicato. "Il trattamento specifico ad onde d'urto non aveva portato miglioramenti - si legge nel comunicato, in cui viene specificata la motivazione del nuovo intervento - è stata rimossa la placca precedente e posizionata una nuova placca con l'aggiunta di un innesto osseo di cresta iliaca con lembo libero corticoperiostale".
Un’operazione delicata, conclusa senza intoppi, che però richiederà un recupero piuttosto lungo e che difficilmente consentirà a Marc Marquez di tornare in pista prima di giugno. Secondo la testata spagnola Honda ha già pronto un “piano B”. Che, ormai è il segreto di pulcinella, dovrebbe portare il nome di Andrea Dovizioso.
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