Una presentazione mastodontica, nel centro di Bangkok, a tre settimane dal Gran Premio inaugurale della Thailandia: la MotoGP non aveva mai sperimentato qualcosa del genere, qualcosa che sembra fortemente improntato agli show recenti che Liberty Media ha organizzato per la Formula 1 a Las Vegas, Miami, Città del Messico. Ci sono ancora una serie di conferme burocratiche da espletare prima che il colosso americano possa essere definito proprietario dei diritti commerciali della MotoGP, ma di certo è la prima volta che Dorna raggruppa tutti i piloti e tutte le moto della griglia di partenza della top class in una capitale da dieci milioni d'abitanti, chiudendo al traffico alcune strade della città e installando un palcoscenico enorme al centro di uno spiazzo, sovrastato dai grattacieli e circondato da migliaia di fan in visibilio dietro le transenne, sorvegliate da un massiccio dispiegamento di forze dell'ordine.
Sul palco, inizialmente, sono state schierate a mezzaluna le ventidue MotoGP di questa stagione con una disposizione figlia di una chiara scelta mediatica: al centro le Ducati rosse di Marc Marquez e Pecco Bagnaia, non l'Aprilia numero 1 di Jorge Martín e nemmeno le Yamaha Pramac, squadra campione del mondo. A turno sono saliti tutti gli undici team principal per una breve intervista di fronte al pubblico, mentre i piloti si preparavano in un parcheggio distante un paio di chilometri, dove erano parcheggiate moto stradali con cui ciascuna coppia di compagni di squadra avrebbe completato una passerella in mezzo alla gente, fino a raggiungere il grande palco. A debuttare sono stati Luca Marini e Joan Mir, ma niente è andato secondo i piani: la Honda dello spagnolo non voleva saperne di accendersi, allora Luca se l'è caricato in sella e si è trasormato in taxi rider, mentre gran parte della popolazione thailandese rideva e i due, di riflesso, facevano lo stesso dentro al casco. Roboante l'ovazione quando a partire per la parata è stato Somkiat Chantra, pilota di casa che su una Honda ridipinta con gli stessi colori della livrea di Cecchinello (presentata oggi) ha dato il cinque a tutti i suoi tifosi, facendo attenzione a non lasciare indietro nessuno e rendendo la sua passerella eterna ma assolutamente iconica.
Tanti applausi per il rookie giapponese Ai Ogura, così come per Franco Morbidelli, che una volta arrivato sul palco ha salutato tutti con qualche parola in thailandese. Entrambi non si sono dimenticati di menzionare i rispettivi compagni di squadra, Raul Fernandez e Fabio Di Giannantonio, assenti all'evento poiché convalescenti dalle operazioni chirurgiche per gli infortuni patiti nei test di Sepang. Anche Jorge Martín ha omaggiato i fans con un video registrato nella sua casa di Andorra dove - seduto su un divano con la mano destra fasciata - si è detto impaziente di guarire per ripresentarsi sull'asfalto di Buriram fra tre domeniche. Dopo Maverick Vinales ed Enea Bastianini - positivamente sorpresi per l'entusiasmo con cui la MotoGP è stata accolta a Bangkok - a transitare in mezzo alla folla sono stati Miguel Oliveira e Jack Miller, che ha sparso del pepe aggiuntivo sulla manifestazione: burnout e donuts come se non ci fosse un domani, fumo di gomme bruciate che saliva dall'asfalto già bollente di Bangkok, una battuta sibillina sulla sua ex ("Con lei non potevo fare certe cose", ha detto riferendosi alla KTM) una volta che il pilota di Townswille, sul palco, è stato dotato di microfono. Anche Miguel, intervenuto dopo l'australiano, ha fatto ridere tutti: "Non ho l'accento aussie e non posso avere lo stesso effetto sul pubblico di Jack, però vi voglio bene, sono entusiasta di essere qui e molto contento di aver visto una bandiera portoghese tra di voi".
Il gran finale se lo sono presi Marc Marquez e Pecco Bagnaia, che hanno cominciato la loro parata all'imbrunire, mentre ai lati delle strade l'afflusso di gente sembrava aumentare a dismisura. Anche il 93 si è esibito in traversi, otto e derapate, fino a quando ha deciso di parcheggiare la sua Panigale per completare la passerella a piedi, di corsa, in una sorta di sfilata trionfale verso il palcoscenico, dove intanto Pecco aspettava firmando autografi e scattando selfie. Dopo le interviste di rito alla coppia più attesa del Mondiale alle porte, Bagnaia e Marquez hanno lanciato cappellini e altri gadget dal palcoscenico come vere rockstar, prima di vedersi affiancati da tutti gli altri piloti per un'ultima foto al gran completo (a parte Raul Fernandez, Martín e Di Giannantonio): mentre su Bangkok calava la notte, la MotoGP pregustava l'alba di una nuova era. Un'era votata allo spettacolo totale, anche lontano dalla pista.