Maverick Vinales ha ritrovato il sorriso dopo due giorni di test con l’Aprilia a Misano, che è riuscito a portare a poco più di un secondo dalla (sua) pole position del 2020. Ancora più impressionante è che lo spagnolo aveva il riferimento di Michele Pirro, del quale è stato più rapido nonostante lo sviluppatore di Borgo Panigale conosca alla perfezione moto e circuito. "Sono stati forse i giorni più felici della mia vita dopo cinque anni lì alla Yamaha con alti e bassi - le parole di Vinales a Sky a fine test - Dopo tutto quello che è successo ho solo pensato che volevo continuare a correre, che non mi sarei arreso. Fino a quando non raggiungerò i miei obiettivi, continuerò con forza e determinazione e spingerò forte dal mio primo giro ad Aragon. Ora conosco la mia situazione in Aprilia, devo spingere forte e continuare a farlo”, ha spiegato.
Per decidere di tornare in pista ad Aragon, poi, sono bastate tre uscite con la nuova moto: “Ho capito che volevo correre subito, penso che sia il modo migliore per prepararmi al 2022. Sono abituato a guidare una moto completamente diversa, ma penso che lì capirò ancora meglio la moto. Inoltre, stare con Aleix Espargaró mi aiuterà, perché lui è veloce e potrò imparare in fretta come funziona questa moto. Mi sento forte, fortissimo. E questa è la cosa davvero positiva”.
Aprilia ha quindi lavorato per offrire tutto il supporto possibile a Maverick già dal prossimo GP, oltretutto senza rinunciare a Lorenzo Savadori (che correrà in qualità di wildcard) né tantomeno ad Aleix Espargarò, reduce da uno storico terzo posto a Silverstone.
E se Vinales fosse subito competitivo?
Nella stagione in cui Valentino Rossi ha annunciato il ritiro, Marc Marquez non sembra in grado di lottare per la vittoria ed il campione in carica è a 65 punti dalla vetta tutto sembra possibile. Anche vedere Maverick Vinales sul gradino più alto del podio ad Aragon. Le gomme, grande incognita del campionato, potrebbero favorirlo. Ma soprattutto ad aiutare sarà l’eccezionale stato di forma dello spagnolo dopo il periodo nero in Yamaha. Quando (nel 2017) Vinales è passato dalla Suzuki alla Yamaha, ha vinto le prime due gare facendo una differenza imbarazzante sugli avversari, il tutto mentre Rossi accusava una serie di problemi che per il compagno di squadra sembravano semplicemente non esistere. Lo ha dichiarato anche Massimo Rivola, in un'intervista ai microfoni di Sky: “Se Maverick ha ritrovato la sua passione dopo così poco tempo, vuol dire che non era troppo nascosta. È un ragazzo molto sensibile, capisco che si tratta principalmente di ritrovare il divertimento". A tutto questo si aggiunge la conformazione del circuito, con un lungo rettilineo in cui il V4 di Noale può esprimersi al meglio, facendo dimenticare in fretta a Vinales le velocità fatte registrare con la sua M1. La motivazione quindi non manca, il talento nemmeno ed i mezzi sembrano esserci. Non succede, ma se succede…