Gli ultimi tre GP saranno cruciali per l’assegnazione del titolo, uno dei più combattuti degli ultimi anni della Formula 1. Max Verstappen guida la classifica con un vantaggio di 14 punti, i circuiti però sono favorevoli a Lewis Hamilton: difficile mettere in banca dei sorpassi, facile affidarsi ad un motore - quello della Mercedes - più competitivo in termini assoluti. Il gioco però, come ad Interlagos, si basa anche su piccolezze, pieghe nel regolamento e penalizzazioni, perché i due piloti sembrano non sbagliare nulla.
Sul circuito di Losail Lewis Hamilton fa tutto quello che deve, impostando un giro perfetto che lo porta a quasi mezzo secondo dal rivale diretto per la caccia al titolo, il quale dovrebbe partire dalla seconda casella. Dovrebbe, perché quanto successo al termine delle Q3 ha fatto inevitabilmente discutere. Pierre Gasly (ottimo 4°, in costante crescita) esce dall’ultima curva con una foratura ed è costretto a fermare la macchina sul lungo rettilineo, motivo per cui i marshall sventolano la doppia bandiera gialla. Sebastian Vettel (10°) e Fernando Alonso (un ottimo 5° posto) rallentano, Hamilton è già passato, Bottas e Verstappen tirano dritto. L’olandese abbassa il suo crono e prende il secondo posto. Se è vero che il commissario di pista aveva sventolato la bandiera gialla, è anche vero che nei monitor gestiti dalla Direzione Gara la bandiera era blu. Motivo per cui, a fine giornata, Max Verstappen non dovrebbe subire penalizzazioni com’era successo, invece, nel GP del Messico 2019. In un campionato così incerto tutto conta, dalle provocazioni in conferenza stampa al confronto con i regolamenti com’era successo per l’ala mobile. La sensazione però è che Hamilton non abbia vinto 7 mondiali per caso: Lewis sa correre sotto pressione e, forse, sentirsi braccato lo motiva ancora di più. Max? Max si giocherà tutto, ancora una volta al limite. L’appuntamento per la gara è domani, ore 15.00.