Gli incidenti continui, spaventosi e drammatici, la mancanza di modifiche - a lungo discusse - alle vie di fuga della curva di Eau Rouge, le condizioni meteorologiche con cui i piloti sono stati mandati in pista nel corso delle qualifiche di F1 (e nelle serie minori, soprattutto in F3) e la lamentela diretta e colorita di Sebastian Vettel che, prima dell'incidente di Norris, aveva esplicitamente chiesto che fosse esposta bandiera rossa per l'interruzione delle Q3.
Queste sono solo alcune delle critiche a cui è stato esposto Michael Masi, direttore di gara della Formula 1, nel corso di questi primi giorni del turbolento weekend a Spa. Critiche che si sono poi moltiplicate nella giornata di domenica quando Masi, contrariamente rispetto a quanto fatto il sabato, non ha dato l'ok per scendere in pista, iniziando il calvario di una domenica che si è conclusa forse nel peggiore (e nel più insensato) dei modi possibili: due giri di pista dietro safety car per poter assegnare la metà dei punti ai piloti.
Da qui, neanche a dirlo, una pioggia di insulti online ha colpito il direttore di gara. Scorrendo i tweet correlati al nome di Masi infatti è possibile leggere una serie di s fregi personali privi di ogni logica, maleducati e fuori contesto: da chi gli augura le "docce di Hitler" a chi spera che "si svegli freddo" passando per quelli che lo accusano di essere un assassino e di avere "le mani sporche di sangue".
Zero dibattito, zero confronto, zero discussione. Solo la voglia di trovare un capro espiatorio da insultare e sul quale far ricadere ogni problema legato alla sicurezza, al ruolo della politica di uno sport come la Formula 1 e alla gestione della direzione gara.
Ma veramente online non c'è spazio per provare a capire nel concreto che cosa è successo questo weekend a Spa?
A quanto pare no o forse, semplicemente, l'insulto gratuito è più facile, più veloce e più virale.