Voto 0. Alle Michelin. Tutti, ma proprio tutti, hanno chius la gara sulle uova e un conto sono le gomme che si consumano negli ultimi giri, come succedeva anni fa, un altro sono quelle che agli ultimi giri non ci arrivano proprio. In più, come è noto, ogni treno è una lotteria e il rendimento da pnaumatico a pnaumatico non è mai lo stesso. Se si corresse sui cerchi sarebbe tutto meno snervante.
Voto 1. A Marc Marquez. Le sportellate si prendono e si danno, fa parte del gioco da sempre e nel motorsport sono state scritte pagine epiche di battaglie anche al limite della correttezza. Sono cose che ci piacciono e non ci permettiamo di giudicare questo. Anzi, non abbiamo mai avuto dubbi sul fatto che Marquez l'avrebbe restituita a Martin, ma Marc questa volta ha commesso un errore da principiante. Aveva altri 19 giri per restituire la sportellata e, invece, ha voluto provarci appena una curva dopo. E s'è fregato da solo, vanificando sia la sua gara che quella di Jorge Martin. Le vendette a caldo sono sempre suicidi!
Voto 2. Alla sfortuna di Lorenzo Savadori. Ha provato a stringere i denti, ma le sue condizioni di salute non gli hanno permesso di essere in pista nel giorno in cui l'Aprilia è salita sul podio della MotoGP con il suo compagno di squadra Aleix Espargarò. E' uno che ha sposato la causa con invidiabile spirito aziendalista (il post qui sotto dice tutto), arrivando adesso anche a rendersi disponibile a farsi da parte per lasciare la sella al più blasonato Maverick Vinales consentendogli di prendere confidenza con la moto. Uno così meritava di far parte della festa con i panni che meglio gli stanno addosso: tuta, casco, guanti e stivali. La ruota deve girare!
Voto 3. A Johann Zarco. C'era? Il francese ha fatto grandi cose ad inizio stagione, poi, appena il suo compagno di squadra ha dimostrato di essere uno veramente forte, s'è come spento. Probabilmente lo soffre e questo, unito a qualche problema di feeling con la moto, ha fatto calare la nebbia. In Ducati Pramac gli rinnovano ogni settimana la fiducia, assumendosi la responsabilità di tutto e scagionandolo da ogni colpa. Ma è chiaro che ne ha anche lui. Sveglia!
Voto 4. A Jorge Martin. Nelle dichiarazioni a caldo ci sta bene anche qualche parolaccia. marc Marquez l'ha buttato fuori nel tentativo di restituirgli una sportellata. Ok che non bisogna portare rancore, ma il politichese dopo un minuto dal fattaccio non si può sentire proprio. Era più bello quando si i vaffa venivano da cuore e poi, magari, si chiedeva scusa e ci si metteva una pietra sopra. Ci aspettavamo uno sfogo, una sequela di insulti e parolacce, una sceneggiata da lasciare negli annali e invece niente di niente. Caro Jorge, fai il pilota, mica il diplomatico!
Voto 5. A Yamaha. I risultati in pista non c'entrano niente, anche perchè il voto sarebbe stato (grazie ad un Fabio Quartararo in stato di grazia) sicuramente più alto. Quello che proprio non ci piace, invece, è tutto il tira e molla sulla line up 2022. Annunciano cose con il contagocce quando invece è chiaro, e risaputo, che è già tutto stabilito. Sia Razlan Razali ieri che Lin Jarvis oggi sono dovuti ricorrere ad impacciatissimi condizionali. E ditecelo come stanno le cose: Andrea Dovizioso sarà in sella alla M1 già da Misano, con Franco Morbidelli in quella della squadra ufficiale, e probabilmente dividerà il box del team satellite con Darryn Binder nel 2022. A che serve girarci intorno?
Voto 6. A Aleix Espargaro. E' una media tra il 2 meritato per aver detto (anche se poi ha aggiustato il tiro) di sentirsi tra i tre piloti più forti in questa stagione della MotoGP e il 10 meritato per come ha interpretato la gara di oggi. Presuntuoso e un po' fuoriluogo con le parole, quanto concreto, affamato e deciso in pista. E anche straordinariamente umano quando è corso ad abbracciare i suoi figli. Il polso e la RS-GP parlano di meno, ma esprimono di più!
Voto 7. A Valentino Rossi. E' stato bello... finchè è durato! E finchè sono durate queste Michelin con cui proprio non riesce a fare pace (ma non è l'unico). Daglie Vale!
Voto 8. A Brad Binder. Anche oggi è stato protagonista di un rimontone pazzesco e comincia ad essere più che chiaro, ormai, che il sudafricano è un gran manico. Perchè riesce a tirare fuori il meglio dalla moto quando gli altri, a causa dell'usura degli pneumatici, cominciano ad agire di conserva. Vederlo guidare è gioia per gli occhi, sempre con il posteriore a scivolare per indirizzare meglio, e prima, l'anteriore. Peccato che finchè sta dietro lo inquadrino poco! Manico vero e sguardo da matto che non guasta mai!
Voto 9. A Alex Rins. Silverstone è una pista che gli piace. Era stato l'ultimo vincitore qui e s'è confermato oggi arrivando come primo degl umani, dietro all'imprendibile Quartararo. Non male se si considera che era partito dalla decima casella e che viene da un periodo di delusioni in cui ha inevitabilmente dovuto fare i conti anche con il suo ingombrantissimo compagno di squadra. Oggi gli ha dato paga, dimostrando a se stesso e a Suzuki di saper essere della partita e di non meritare le troppe critiche che ultimamente gli sono arrivate addosso. RINSavito!.
Voto 10. A Fabio Quartararo. Ormai non sappiamo più che dire se non che riesce a tirare fuori il massimo anche quando non fila tutto liscio. Quando, invece, fila tutto liscio come in questo fine settimana non ce ne è per nessuno. Con buona pace di tutti. Joan Mir aveva detto che a Silverstone, Aragon e Misano si sarebbe deciso il mondiale e lui, il Fabietto con sangue siciliano, è già al match point. Chapeau (come tributo alla sua Francia)! Minchia (come tributo alle sue origini siciliane)!
10 e lode. A Aprilia. Bravi, bravi, bravi. Null'altro da aggiungere oltre a ciò che abbiamo già scritto. Che spettacolo!