È stata un’Imola strappalacrime l’edizione di diciotto anni fa per i fratelli Schumacher. La Ferrari è in totale dominio della scena, ma la stagione in corso è più complicata del previsto. Le rosse faticano a trovare la vittoria e Michael Schumacher stanzia al sesto posto a pari merito con la Williams-Bmw del fratello Ralf. Imola sarà il primo crocevia della stagione per dare un vero segnale di esistenza. Un imprevisto però gelò tutto il paddock.
Come raccontato dal Corriere dello sport, la madre dei due piloti, Elizabeth Schumacher fece una rovinosa caduta domestica provocandosi lesioni ed emorragie interne gravi. Già malata da tempo per un tumore al colon e fortemente indebolita fu operata d’urgenza restando comunque in pericolo di vita. “I medici hanno detto che le sue condizioni sono stazionarie ma teniamo per la sua vita – disse un provatissimo Ralf appena giunto al circuito – Non sappiamo ancora se io e mio fratello correremo”. Dalle parole si capisce come la morte sia questioni di attimo, giusto il tempo di aspettare quella chiamata che non vorrebbero mai ricevere.
La rabbia però si riversa in pista già in qualifica con gli Schumacher che, indemoniati, conquistano la pole con Michael e la seconda piazza con Ralf sulla Williams-Bmw. Neanche il tempo per stringersi la mano che i due prendono un aereo direzione ospedale di Colonia dove le condizioni della madre sono diventate critiche. Tante le domande poste tra i piloti, la accuseranno? Con che forza scenderanno in pista? Il paddock mette da parte la rivalità sportiva e, giustamente si stringe attorno ai due tedeschi. La Federazione Internazionale, una volta confermata la notizia, concederà a Michael e Ralf Schumacher la possibilità di esentarsi dalla corsa e, nel caso ci fosse un podio, da cerimonie e interviste post-gara.
I due però si danno battaglia come mai prima d’ora, Ralf si porta in testa con un guizzo, ma grazie ad una tattica-pit stop al sedicesimo giro Michael torna al comando e dominerà il resto della corsa. “Mia madre oggi avrebbe voluto vederci correre, amava essere sulle piste – dirà il Kaiser prima di salire sul podio più alto – Amava vedere correre me e Ralf, ci ha sempre sostenuto e reso possibile che noi diventassimo ciò che siamo ora”. Al termine della stagioni Schumi vincerà il quarto titolo mondiale consecutivo con la Ferrari, ma da quell’Imola 2003 si capì davvero che anche umanamente era almeno una spanna sopra tutti.