"Come potrei non essere ferrarista? - si chiede Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna - da italiano. e soprattutto da modenese, ce l'abbiamo nel sangue, è un tutt'uno con il nostro territorio".
Il presidente racconta l'orgoglio di rivedere Imola, dopo quello che sembrava un caso unico del 2020, nel calendario della Formula 1, nel corso di un'intervista a Tutto Sport: "Il Made in Italy è la nostra cartolina verso il mondo: rappresenta l'altissima qualità, la competenza e la creatività della nostra gente. E' il miglior biglietto da visita che possiamo spendere nella ripartenza che, ne sono certo, avverrà a breve. Il Gran Premio vuole essere una prima vetrina, un segnale positivo di fiducia e speranza".
Un Gran Premio che avrà solo un lato negativo: l'assenza del pubblico: "Mi auguro che la situazione possa cambiare con il prossimo Gran Premio di Misano, a settembre: l'anno scorso ci fu un ingresso contingentato di 10 mila spettatori, a seconda dell'andamento dei contagi e delle vaccinazioni possiamo pensare a una riapertura, anche solo parziale".
Bonaccini non nasconde la tifoseria, da italiano e da modenese doc: "Ci auguriamo tutti che la Ferrari sia competitiva e non solo, perché il Cavallino è un marchio planetario, che trascina tutto il movimento. E sarebbe bello che dopo un periodo complicato, la Ferrari si ritrovasse proprio a Imola".
Quella del presidente della Regione è una vera e propria dedizione per lo sport, a cui non ha mai rinunciato anche in tempo di pandemia: "Ho mantenuto in capo a me la delega allo sport, credo di essere il primo presidente ad averlo fatto. Sono un grande appassionato, è vero, ma è soprattutto una scelta ponderata e strategica. Lo sport è qualcosa che accomuna tutti. Come la musica. Rappresenta uno straordinario veicolo di promozione sociale ed economica: promuove sani stili di vita e mostra la nostra terra in tutto il mondo, come successo l'anno scorso con i mondiali di Ciclismo".