Senna e Prost, Schumacher e Hakkinen, Lauda e Hunt. Per ogni grande campione di Formula 1, c'è un rivale che insegue. C'è una sfida in pista che comprende tutto: lo stile di guida, la vita fuori dal paddock, le generazioni che si scontrano. Il motorsport romanza le rivalità, restituendo quasi sempre l'immagine di un ballo a due, che prosegue per stagioni intere.
Ma non va sempre così, e il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton ne è un esempio.
Una carriera lunghissima fatta di tanti avversari, di cicli che si consumano e si esauriscono, di avversari che cambiano. Impossibile non ricordare la rivalità tra il giovane Lewis e il compagno di squadra, in McLaren, Fernando Alonso. Un'antipatia trascinata nel corso degli anni ma, in pista, andata a esaurirsi prima del previsto.
Quando si pensa alle poche difficoltà di Hamilton, riscontrate in pista negli ultimi anni, è quasi naturale citare Nico Rosberg, collega in Mercedes ricordato per essere riuscito nella titanica impresa di battere il britannico, nel 2016, e ritirarsi alla fine della stagione da campione in carica.
Oggi l'avversario numero uno sembra essere invece Max Verstappen, giovanissimo rampollo della Red Bull che rappresenta una delle promesse del futuro della Formula 1 e che - tutti ne sono convinti - nel 2021 farà sudare l'ottavo titolo all'inafferrabile Lewis.
Hamilton però, intervistato in conferenza stampa a Imola, ha rivelato quale - tra le tante rivalità vissute in carriera - porta nel cuore: “Ho una pessima memoria, ma in merito alle mie battaglie quelle con Sebastian fino ad ora sono le mie preferite”.
E' Vettel quindi, il vero rivale di Hamilton. I due piloti - che insieme racchiudono la bellezza di undici titoli iridati in F1 - hanno sempre dimostrato grande stima e affetto reciproco, e il britannico conserva con Sebastian il più vivo dei ricordi: "È incredibile pensare a dove siamo oggi, e se ripenso alle battaglie con Seb ho un bel ricordo, perché mi sono confrontato con un pilota incredibile e con un grande uomo, un quattro volte campione del mondo. La Ferrari era molto forte in quel momento, ed entrambi siamo stati chiamati a dare il massimo, restando concentrati a lungo per un obiettivo. Credo che sia stato un periodo difficile sia per me che per Seb, ma alla fine ci ha anche avvicinato, ed oggi il rispetto che abbiamo tra di noi è enorme. Ora è diverso, sto correndo con Max e lui non ha il background che ha Seb, ma ovviamente ha tutte le possibilità per essere un futuro campione del mondo”.