"Ad ogni buon risultato Michael Schumacher dava un bonus ai propri uomini nel box, di tasca sua". Si torna così a parlare del Kaiser - in questo 2020 in cui, per vie traverse, è stato un grande protagonista. I risultati del figlio Mick, che si prepara alla sua prima stagione in Formula 1 dopo gli ottimi risultati in Formula 2, e il continuo confronto con Lewis Hamilton, che dopo aver raggiunto e battuto il suo record di 91 vittorie lo ha anche eguagliato nei 7 titoli mondiali.
Tanto Michael Schumacher, sempre e comunque Michael Schumacher, re indiscusso della propria generazione in uno sport che porterà sempre - almeno in parte - il suo nome.
E oggi si torna a parlare di lui per le dichiarazioni del direttore sportivo della Renault, Alan Permane, in Benetton ai tempi dei primi successi del Kaiser, negli anni 90.
Il tecnico francese ha rivelato: "In quegli anni lavoravo con lui ed era solito fare questo gesto. Non era molto, ma quando otteneva un buon risultato ci dava un piccolo bonus che pagava di tasca sua. Chiunque vi parlerà molto calorosamente di Michael, era semplicemente tremendamente professionale ma per nulla antipatico o dispotico - immagine che invece viene spesso collegata al tedesco, per i modi con cui era solito porsi - e poi Michael era davvero un uomo brillante. Era un tuttofare, uno che si metteva sempre in gioco".
Un gesto, quello di dare un piccolo bonus ai propri uomini, che accomuna molti piloti della Formula 1 - del passato e probabilmente anche di oggi - come rivelato da Fernando Alonso in una vecchia intervista per F1 Racing: "Ho sentito la gente dire che nella mia carriera sono stato egoista, ma in Ferrari e in altre squadre condividevo i bonus con i miei meccanici, un gesto che mi ha sempre reso molto felice".
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