Cosa salverebbe Maverick Vinales della stagione che si è appena conclusa? La risposta potrebbe sembrare scontata, visto che comunque il numero 12 ha messo nel sacco una vittoria, ma lui non la pensa così: “Salverei la fortuna avuta al RedBull Ring – ha detto a DAZN – dopo l’incidente tra Zarco e Morbidelli una moto m’è volata a pochissima distanza dalla testa. Anzi – ha aggiunto – poter raccontare quell’episodio è l’unica soddisfazione del mondiale che si è chiuso domenica a Portimao. Conta molto più del primo posto di Misano”. In effetti, non c’è vittoria che tenga e a rivedere le immagini di quell’incidente non si può dar torto al pilota di Roses che, però, è già proiettato al futuro.
“Sono quattro anni – ha aggiunto – che chiedo a Yamaha sempre la stessa cosa: la moto del 2016. Dopo quell’anno, la M1 ha perso le sue caratteristiche, i suoi punti di forza: la frenata e l’agilità nell’ingresso in curva. Dobbiamo tornare al nostro DNA, altrimenti sarà sempre più dura, perché gli altri ormai sono tutti cresciuti ed è come se Yamaha, invece, fosse ferma”. Che questo sia il pensiero di Vinales è noto da tempo. Lo ha detto spesso quest’anno, a volte anche con toni e modi non proprio diplomatici. E continua a ripeterlo.
“Ho già chiesto dei colloqui a Yamaha – ha affermato ancora a Dazn – Si stancheranno di me quest’anno, perché voglio parlare molto e spesso con le persone coinvolte nel progetto per poterci presentare al meglio al via della prossima stagione. Quest'anno mi è mancato molto grip sulla moto, soprattutto in gara. È quello che avevamo nel 2016. Ho già provato di tutto, cerco di sedermi, stare calmo, parlare, mettere un indirizzo sul tavolo, ma poi non si arriva da nessuna parte. E’ una situazione complicata tutti, perché penso che né io, né Fabio, né Valentino siamo dove dovremmo essere”. Parole che sembrano fare il paio con quelle dello stesso Valentino Rossi, che qualche giorno fa aveva detto: “Parlo molto con Yamaha, cerco di dare tante indicazioni, ma poi fanno quello che vogliono. Non ho ancora capito se sono ascoltato o meno”.
Valentino l’anno prossimo sarà in un altro team e, comunque, è a fine carriera. Ma Maverick Vinales vuole poter credere nel sogno di vincere un mondiale in MotoGP, tanto che alla domanda se si fosse pentito di aver rinnovato con Yamaha ha un attimo di esitazione, poi risponde: “Non sono pentito, ci sono cose che compensano, come la fiducia e i rapporti umani. Temo molto, però, che anche il prossimo anno le cose non andranno diversamente. Ecco perché sto insistendo e voglio parlare con Yamaha. Lo sto già facendo ogni giorno, si stancheranno di me – aggiunge scherzando Vinales - Sanno esattamente quello che chiedo, ma è stata presa un'altra strada e nulla può essere recriminato, alla fine sono io che continuo a firmare con Yamaha perché mi convincono del progetto e delle ambizioni”.
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