Sta facendo tutto giusto, Mick Schumacher, e dopo il weekend di Sochi il titolo di campione del mondo di Formula 2 è sempre più vicino. Un trionfo che lo sta portando di diritto in Formula 1, dove c'è un sedile in Alfa Romeo Racing che lo aspetta e l'annuncio potrebbe arrivare proprio domani mattina.
Ma il peso di un cognome importante come il suo, e le aspettative che un anno come questo si portano dietro, potrebbero essere devastanti per un rookie come Mick. Il figlio d'arte diversamente dal padre, è un ragazzo che ha bisogno di tempo per prendere confindenza con i cambiamenti: un atteggiamento un po' vecchia scuola che lo sfavorisce rispetto alle giovani leve della F1 di oggi - sempre più spesso popolata da bambini prodigio giovanissimi - e che lo costringe a tempi di attesa più lunghi.
Lando Norris, classe 1999 come Schumi Jr, sta correndo la sua seconda stagione con McLaren mentre il tedesco è ancora alle prese con la classe minore. Percorsi diversi e tempi diversi, necessari per un pilota che si porta dietro il carico di un cognome come quello di Mick. Ogni suo passaggio, ogni scelta della sua carriera, va calibrato alla perfezione.
La Ferrari Driver Academy, di cui ha fatto parte anche Charles Leclerc, sta coltivando il talento del piccolo Schumacher insieme a quello di altri piloti che fino a pochi mesi fa sembravano più pronti del tedesco per il passaggio in Formula 1. Su tutti quello che sembrava più indicato per il grande salto era Robert Shwartzman, che potrebbe comunque arrivare in F1 nel team Haas nella prossima stagione, ma che nel corso dell'anno ha perso il confronto diretto con Schumi.
La forza del tedeschino d'oro è la concretezza. Forse non il più vincente, forse non incredibile e assurdo come il padre, ma sicuramente stabile. Un insieme di caratteristiche che potrebbero rivelarsi fondamentali per il 2021 di Mick e una personalità che potrebbe salvarlo nella vasca degli squali della Formula 1 e dalle attenzioni fuori dal comune che riceverà all'esordio.
L'approdo in Formula 1 di Mick sarà sicuramente una delle scene più emozionanti che vedremo il prossimo anno, soprattutto considerando che il ragazzo è profondamente legato alla dirigenza Ferrari e il suo arrivo nella classe Regina sarà legato alla Rossa.
Già oggi, per chiunque abbia vissuto gli anni d'oro della Formula 1 di Schumacher, vedere Mick esultare con le stesse movenze di papà Michael è qualcosa di impressionante. Così come lo è guardare mamma Corinna nel pubblico, dopo averla vista tifare per il marito; e dopo aver visto Mick - così fisicamente simile al padre - provare una Ferrari ai test del Bahrein.
Quella di Mick Schumacher in Alfa Romeo nel 2021 sarà quindi una bella storia da raccontare: un ragazzo giovanissimo che arriva nella scuderia satellite della Ferrari, per una gavetta che lo porterebbe poi a guidare quella monoposto iconica per sempre legata al ricordo del padre.
Una bella storia, ma siamo davvero sicuri che sia la scelta giusta per il piccolo Schumi? Lui che ha bisogno di tempo, lui che non si può permettere di saltare le tappe (come fece invece con successo Verstappen)?
Il rischio di bruciare questo ragazzo è altissimo, così come quello di fare inutili paragoni con il padre, ma con un successo in F2 e un sedile pronto per lui in Alfa Romeo il passaggio è scontato e meritato.
Incrociamo quindi le dita per Mick, sperando che il suo sia un successo personale, senza pensare al suo ingombrante cognome e che la sua personalità, così solida e riservata, lo salvi dalle aspettative che tutti avranno su di lui.