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Vettel ha "sensazioni contrastanti"
sui record di Schumi e noi la pensiamo come lui

  • di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

26 settembre 2020

Vettel ha "sensazioni contrastanti" sui record di Schumi e noi la pensiamo come lui
Con la vittoria di domani a Sochi Lewis Hamilton raggiungerebbe le 91 vittorie in Formula 1 di Michael Schumacher. Un record che potrebbe poi battere in Germania diventando il più vincente di sempre. Un momento storico che ci divide, spiegato perfettamente da Sebastian Vettel

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

I recordi di Schumacher erano una delle grandi certezze della nostra vita: la terra gira, prima o poi moriremo tutti, nessuno vincerà in Formula 1 più di Michael Schumacher. 

Poi è arrivato Lewis Hamilton - The Hammer come lo chiamano tutti - e un motivo per questo soprannome ci dovrà pur essere: un martello costante, saldo, accanito sul suo obbiettivo. Hamilton era un ragazzino incredibile, già velocissimo, uno che ha dovuto imparare in fretta a perdere, per capire come vincere. Quando a quel talento si è aggiunta la completa consapevolezza di se stesso, la testa oltre al talento, non ci sono più stati rivali. 

E se quelli di Schumacher fino a pochi anni fa ci sembravano numeri impossibili da raggiungere, il fatto questo weekend Hamilton possa raggiungerli (per poi superarli) non ci sconvolge poi così tanto. Ma i nostri sentimenti, sul crollo dell'impero Schumacher, sono contrastanti. 

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Sebastian Vettel lo ha spiegato meglio di noi, lui che a Schumi deve tutto, eroe della sua infanzia e grande consigliere della sua carriera: "Quello di Michael è sempre stato un numero che è apparso impossibile da raggiungere ma ora non è più. Da un lato sarò sicuramente triste, perché Schumi è ancora il mio eroe, dall’altro sarò molto felice per Lewis. Si merita tutto il successo che ha avuto negli ultimi anni, che sta avendo anche quest’anno e che avrà nei prossimi anni. Sono diviso un po’ a metà, con delle emozioni contrastanti”.  

Ecco come stiamo, pensando a una delle nostre grandi certezze che crolla, siamo divisi. Non perché siamo o non siamo tifosi di uno o dell'altro, e neanche perché cerchiamo di fare paragoni tra i due. Siamo divisi perché Schumacher ha rappresentato il successo assoluto per gran parte della nostra vita, dandoci il modello di perfezione verso cui tendere, e oggi quel modello non assomiglia più a niente. I miti restano, non vengono soppiantati dai nuovi, così come Michael Jordan rimarrà sempre Michael Jordan nonostante Kobe Bryant o LeBron James.  

E, come ha detto Charles Leclerc nella conferenza stampa pre Sochi, se qualcuno deve battere i record di Schumacher allora quel qualcuno è Lewis Hamilton. Se lo merita, e forse quanto se lo sia meritato lo capiremo solo a posteriori, Perché il suo dominio è qualcosa che guarderemo con ammirazione per sempre. 

Siamo felici per il successo di un uomo che ha dimostrato tutto, partendo da zero, ma siamo malinconici e forse ancora un po' sorpresi da quello che sta succedendo. Una certezza che se ne va, ecco che cos'è questa sensazione, e ce ne renderemo conto solo quando succederà davvero. 

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