"Avere il mio cognome non mi dà solo il cognome, ma potenzialmente anche i geni, quindi penso di avere un ottimo pacchetto di base e forse il miglior insegnante del mondo" così Mick Schumacher, intervistato dall'emittente britannica Channel 4, parla del padre Michael, leggenda della Formula 1 da cui il rookie della Haas spera di aver appreso il maggior numero di insegnamenti possibili.
Da soli due Gran Premi al volante della scuderia americana, ultima forza dello schieramento del 2021, è ancora presto per poter giudicare questo "pacchetto" di talento del giovane Schumacher che però sembra aver ereditato dal Kaiser una caratteristica molto nota negli anni dei suoi successi in pista: l'ambizione.
Il sette volte campione del mondo alla guida era un animale da battaglia, feroce in pista, ai limiti di un'aggressività che in alcune occasioni lo ha tradito, ma sempre disposto a giocarsi tutto pur di non rinunciare alla competizione, vera benzina del suo talento.
A Channel 4 il giovane Mick si è lasciato andare a delle dichiarazioni che, sotto questo aspetto, assomigliano molto a quel lato del carattere del padre: "Non mi rendo conto di cosa sto facendo quando sono in macchina, adoro guidare quindi mi piace quello che sto facendo. Ma non mi diverto quando non sono il primo, quindi è una specie di tortura guidare dietro senza una vera concorrenza".
Una sensazione a cui il rookie dovrà abituarsi, almeno per questa stagione, considerando gli scarsissimi risultati della Haas, ma una tenacia che fa ben sperare gli appassionati per gli anni a venire.