Gli appassionati di Formula 1 più maturi ricorderanno bene quando, l'allora giovanissimo Jacques Villeneuve, stressato dalle continue domande sull'eredità del mitico padre Gilles, decise di non rispondere più pubblicamente a commenti e interrogativi sulla questione.
Lo stesso Jacques, lo scorso anno, si mostrò irritato da alcune domande che vennero poste a Mick Schumacher dopo la vittoria del titolo in Formula 2, chiaramente indirizzate a portare il ragazzo a parlare del padre Michael.
Quando hai dei cognomi così importanti, come Villeneuve o Schumacher, e decidi di intraprendere la stessa strada agonistica e lavorativa, sai a che cosa andrai incontro: non è semplicemente essere figli d'arte, come nel caso di Verstappen o di Rosberg, ma è essere figli di leggende.
Mick Schumacher, nel suo primo anno in Formula 1, ha sentito il peso di questa pressione sulle spalle, unito a quello di dover mantenere la massima riservatezza sulle condizioni di salute di suo padre, rimasto gravemente ferito in un incidente sulle nevi di Meribel nel 2013.
Pressione che si aggiunge a pressione, per Mick, che andando verso la fine del suo anno da rookie nella classe regina non conta più le interviste, le conferenze stampa e i commenti fatti per farlo parlare di Michael.
Intervistato dal Giornale, Mick ha raccontato di questa pressione derivante dall'essere figlio di un sette volte campione del mondo: "Ci sono piloti che sono più duri con me perché sono figlio di Michael. Ma non sanno che facendo così mi rendono solo un pilota migliore". Il giovane Schumacher ha anche commentato la vittoria del primo titolo in Ferrari del padre, esattamente 21 anni, con un malinconico: "Le vittorie di papà le ho riviste tutte. Lui è il mio eroe, il mio esempio da seguire".
Così, mentre Mick cerca di farsi strada da solo nel mondo della Formula 1, l'interesse di tutti - stampe e tifosi - continua a concentrarsi sul suo rapporto con il padre, sulle sue condizioni, su ciò che può o non può fare.
E se in un prossimo futuro il rampollo della Haas deciderà di non rispondere più a domande sul padre, come fece a suo tempo Jacques Villeuve, sarebbe impossibile dargli torto.