Chico Lorenzo ha come sempre analizzato sul canale YouTube «Motogepeando», insieme a Manuel Pecino, quanto successo durante il Gran Premio di Austin commentando la vittoria di Marquez avvenuta su uno dei suoi circuiti prediletti oltre a parlare della questione sicurezza in Moto3.
Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto il padre di Jorge si è così espresso: “Stiamo vedendo che le cose stanno andando a fuoco. Nessuna soluzione è stata trovata. Per me è stato permesso di spingersi molto lontano, ai piloti è stata data molta manica larga. E, naturalmente, devono sfruttare al meglio tutto ciò che hanno a loro disposizione. Quello che abbiamo visto ad Austin, fortunatamente senza conseguenze fisiche, è stato brutale.” Per poi continuare: “Il problema per me è sempre l'arbitro. Perché l'arbitro è quello che deve dire di fermarsi. Se lasci che la cosa inizi a scaldarsi, fermarla è più difficile. Devi già ricorrere a pesanti sanzioni. Se non lasci che la cosa cresca dal primo momento, hai le idee chiare. L'hai già tagliato. È completamente sfuggito di mano.”
Sule condizioni del COTA invece ha detto: “Quello che è un peccato è che gli Stati Uniti, essendo la prima potenza mondiale, abbiano solo un circuito livellato. E per di più, è così dissestato che i piloti non volevano nemmeno correre.”
Lorenzo ha poi commentato la vittoria di Marquez affermando: “Quest'anno i suoi due circuiti talismani, che sono la Germania e Austin, dove ha sempre vinto, è dove è riuscito a fare la differenza e a vincere con autorità, senza lasciare spazio a dubbi. Fabio Quartararo ha fatto molto bene arrivando secondo. Bagnaia si è dovuto svegliare molto, perché all'inizio ha perso parecchie posizioni in gara. Aveva la pole ma non il ritmo.” Per poi parlare dell’evoluzione del ducatista rispetto allo scorso anno: “Ha trovato il modo di ottenere il massimo dalla Ducati. È progredito, a poco a poco. Ha capito la moto e anche quello che gli è successo è che l'anno scorso, quando era caduto nelle gare principali, quest'anno è stato uno dei suoi punti di forza. Quando ha guidato, ha guidato molto bene, non ha avuto fallimenti di alcun tipo. In una gara, infatti, ha sopportato la pressione di Márquez fino all'ultimo momento. Ha combattuto Marquez in una delle finali storiche dello sport e Quartararo nella gara successiva. Ha dimostrato che quel tema in sospeso che doveva condurre senza commettere errori in una gara di MotoGP è stato approvato a pieni voti e poco a poco ha trovato il modo. Ma ha trovato un Quartararo che ha accumulato un vantaggio tremendo che non c'è stato verso di ridurre.”
Per poi concludere tornando a parlare del pilota spagnolo e di come, per tenergli testa, serviranno piloti tosti perché con questa progressione a cui stiamo assistendo il numero 93 ha ancora molto da dare “Arriveranno piloti molto forti, vedremo quanto saranno forti, per tenere testa a Márquez l'anno prossimo. Si presume che Márquez, con questa progressione, sarà più in forma e più forte, non solo nei suoi circuiti talismani, ma anche nel resto dei circuiti”.