“A Misano cercherò di lottare per le posizioni che contano, ma non sarà come ad Austin” – E’ il solito Marc Marquez prudente quello che ai taccuini di Speedweek ha spiegato perché al GP dell’Emilia Romagna sarà difficile replicare quanto fatto vedere n Texas. “Tutti saranno velocissimi dopo la prima gara e il test al Marco Simoncelli World Circuit – ha detto - Le ultime due gare saranno interessanti anche per me, così da poter capire a che punto sono nelle curve a destra, soprattutto a Portimão”. Già, perché oltre alla motivazione, il vero punto di forza di Marquez ad Austin è stato il disegno del circuito e la netta prevalenza di curve a sinistra: “Spingere forte quando si gira a sinistra è sempre stata la mia forza, ma ora con l'infortunio la differenza di feeling tra le curve a sinistra e quelle a destra è ancora maggiore – ha spiegato l’otto volte campione del mondo - È facile da spiegare: nelle curve a sinistra posso spingere con il braccio sinistro e usare i tricipiti per sterzare bene. Nelle curve a destra, invece, spingo solo con il braccio sinistro: questo porta al sottosterzo. Se provo a spingere con il braccio destro, al momento, non funziona. Ma posso ancora guidare bene. È difficile così, quindi cado spesso perché si chiude l’anteriore e non riesco più neanche a salvare le cadute con i gomiti. Ma ci stiamo lavorando e stiamo cercando di capire la situazione".
E’ chiaro, comunque, che la schiacciante vittoria al GP delle Americhe ha rappresentato anche una rinnovata consapevolezza, oltre che una ventata di entusiasmo. Ma, soprattutto, ha rappresentato la dimostrazione che per ottenere bisogna crederci davvero e sin da subito. “Per la prima volta in questa stagione – ha detto Marquez – sono sceso in pista con la certezza che volevo la vittoria e che avrei potuto ottenerla. Già prima di partire sentivo che potevo farcela, poi nelle prove ho avuto buone sensazioni e questo sentore si è rafforzato. Al semaforo ero pienamente convinto della gara che avrei voluto fare e è andata esattamente come avevo immaginato”. Segno, quindi, che quando non si cede ai dubbi, anche interiori, si finisce per trovare una forza che magari non si pensava più di avere. Ed è il messaggio che anche Santi Hernandez, il capotecnico dell’otto volte campione del mondo, ha voluto lanciare in questi giorni in una intervista ad un quotidiano spagnolo: “Migliora ogni volta. Marc non sta bene ed è inutile negare che sta soffrendo, ma il suo percorso verso il ritorno alla normalità non si è mai arrestato, ha solo rallentato più delle aspettative. La squadra deve crederci e così, mentre Marc lavora per ritrovare la forma migliore, noi dobbiamo lavorare per ridargli la moto migliore”.
In effetti, se prima i problemi fisici di Marc Marquez facevano passare in sordina i problemi della RC213V, adesso non si può più negare che peggio del braccio di Marquez ci sta solo la sua moto. Lo ha ammesso anche Alberto Puig, nella consueta analisi del post gara ad Austin: “Marc con la pista di Austin ha un feeling molto speciale –ha detto - ha vinto di nuovo qui guidando sopra i problemi. Sinceramente, se parliamo di tutto il weekend, infatti, abbiamo avuto diversi problemi con la moto, ma Marc è riuscito a controllare la situazione e ha guidato alla grande: sapeva esattamente cosa fare con le gomme e come doveva guidare. E' stato incredibile". A Misano, però, potrebbe non bastare, ma di questo in casa Honda sono consapevoli, visto che tutto il 2021, ormai, è stato interpretato come un lungo test per sviluppare la miglior moto possibile in vista della prossima stagione: quella che dovrà sentenziare definitivamente se Marc Marquez tornerà più ai suoi livelli.