Quella che si è appena conclusa per Sergio García Dols, classe 2003, è la terza stagione nel Mondiale Moto3. In questi anni, lo spagnolo è riuscito ad ottenere in poco tempo risultati significativi come la prima vittoria mondiale a Valencia a fine 2019, due podi nel 2020, per poi conquistare in quest’ultima tre vittorie, tre podi e la sua prima pole. Intervistato da Corse in Moto, il pilota ha raccontato della sua carriera e di cosa ne pensi delle nuove regole riguardanti l’età nel Motomondiale.
La prima domanda che gli viene rivolta è come abbia vissuto ai tempi il giovane pilota la prima vittoria ottenuta a Valencia tanto più che si trattava di un tracciato di casa: “Poter vincere nel mio primo anno mondiale è stato molto bello. Credo sia stata la giusta ricompensa per il lavoro svolto durante la stagione. È stato un anno durissimo, ho fatto davvero tanta fatica a far funzionare le cose. Ma alla fine ci sono riuscito, ho chiuso 2° in Malesia e poi ho vinto a Valencia.” Racconta Garcia, mentre per quanto riguarda il passaggio da Honda a GasGas ritiene sia stato molto positivo: “Alla fine si tratta di due moto totalmente diverse, non hanno proprio nulla in comune per modo di guidarle. All’inizio ho fatto fatica, non riuscivamo a trovare il setting giusto, ma quando ci siamo riusciti mi sono sentito molto bene. È una moto che si adatta al mio stile di guida – continua il pilota sottolineando l’ottimo feeling con GasGas - “Per il momento è la moto con cui mi sento meglio ed è quella con cui ho vinto più gare, spero di continuare così anche l’anno prossimo.”
Ma come si trova invece con il compagno di box Izan Guevara? “Bene, direi un rapporto da compagni di squadra. Ci troviamo bene e credo ci debba sempre essere rispetto visto che lottiamo per lo stesso obiettivo. Alla fine, non smettiamo di essere rivali.”
Il pilota ha le idee chiare anche in merito alle nuove regole riguardanti l’età nel Mondiale: “Credo vadano bene. Da piccoli, molti vogliono solo correre tanto e salgono di categoria senza essere preparati, anche se certo dipende dai casi. Ci sono ragazzi che a 16 anni sono pronti per entrare nel Mondiale, mentre altri che a 18 ancora non lo sono. Ma certo è un’altra misura di sicurezza di cui alla lunga saremo grati.”
Se dovesse trarre un bilancio di questa stagione sarebbe sicuramente positivo: “Dopo tre gare andava già meglio ed abbiamo iniziato a lottare per il Mondiale. Abbiamo passato l’anno a recuperare punti a Pedro Acosta. Eravamo però un po’ alla pari: io recuperavo, poi lui rispondeva. Sono mancati però alcuni momenti chiave, come la caduta ad Aragón o la lesione ad Austin, che mi hanno impedito di lottare per il titolo fino a Valencia. Ma nonostante tutto sono contento, l’anno prossimo ci riproveremo.”
Sergio non era inoltre certo di poter tornare ad essere subito competitivo a seguito della caduta avvenuta durante le FP1 nel GP delle Americhe che gli aveva procurato un ematoma ad un rene: “Era il mio dubbio. Sapevo che non mi sarei dimenticato come si va in moto, ma fisicamente certo cali un po’. Nelle prime libere infatti ho fatto fatica, non ero del tutto concentrato, mentre sabato ci sono riuscito ed è andata meglio, s’è visto che il livello c’era. Anche in gara è andata bene, stavo lottando per la vittoria.”
Gli obiettivi del 2022 invece sono i seguenti: “Iniziare da un pre-stagione positivo per arrivare preparato alla prima gara in Qatar e poter così lottare per la vittoria. Cercando poi di ripetermi in ogni corsa, con regolarità”.