L’errore di Taka Nakagami a Barcellona, riproposto allo sfinimento in queste settimane - tanto da suscitare un duro commento di Franco Morbidelli - è ormai dimenticato, tuttavia il giapponese è tornato a scusarsi con Pecco Bagnaia e Alex Rins nel giovedì del Sachsenring. Per Nakagami, che da sempre soffre la pressione, non è un periodo facile: la Honda vuole certezze in pista e indicazioni sullo sviluppo, Ai Ogura in Moto2 è sempre più veloce e nessuno gli ha ancora parlato di rinnovo contrattuale. E, a ben vedere, con la caduta in curva 1 forse è stato lui a rischiare più di tutti gli altri, finendo in terapia intensiva con il collo bloccato e una spalla dolorante.
La bufera mediatica che si è scatenata dopo l’incidente però lo ha persuaso a scusarsi. Anzi, è stato lo stesso Lucio Cecchinello, intervistato da Sky durante le FP1, a raccontare di aver spinto affinché Taka andasse a parlare con gli altri due: “Onestamente non mi pare che nella sua storia di pilota abbia fatto delle cose particolarmente devastanti - ha raccontato al microfono di Sandro Donato Grosso - Purtroppo ha fatto un errore importante in un momento che, beh… e soprattutto ha coinvolto altri piloti. Abbiamo lavorato con lui anche a livello psicologico perché devo dire che non stava bene, ha letto tutto quello che gli è arrivato addosso dai social e abbiamo cercato di fargli capire che doveva prestare delle scuse e pensare al futuro facendo valere l’esperienza”.
Quello che ne è uscito però è stato un tentativo a metà, forse un po’ goffo e forse - anzi, probabilmente - a causa delle telecamere a filmare tutto. Nakagami si scusa con Pecco, che gli chiede come sta e gli dice che ormai è andata così. Poi incontra Rins che entra più nel vivo, dicendogli che l’importante è che abbia capito l'errore. Il buon intento di Nakagami non è in discussione, è la modalità che stride. I piloti fanno i piloti e, immancabilmente, quando vengono chiamati a fare gli attori si nota. Con la telecamera a seguire tutta la processione nessuno è naturale, manca la spontaneità dei sentimenti - magari rabbia, o forse solo dispiacere - e la gente se ne accorge: così finisce per passare un messaggio sbagliato, ovvero che a Taka non importi nulla di chiedere scusa (“l’hanno obbligato”, “è tutto finto”, si legge nei commenti al video) e che Bagnaia e Rins abbiano solo voglia di mandarlo a quel paese. Meglio, a questo punto, i confronti a muso duro, un abbraccio dopo la caduta o qualche dichiarazione in conferenza stampa. Far vedere a tutti i costi qualcosa in più, invece, non è sempre la scelta migliore.