Anche in MotoGP si fa la conta dei motori. Il campionato negli anni ha subito alcune modifiche che, oggi, consentono ai piloti di avere un certo numero di propulsori nella loro scatola per spremere le informazioni e analizzare a fondo i prototipi del campionato.
Tuttavia, la manutenzione di questi motori non è facile, soprattutto per le esigenze e le prestazioni richieste per guidare su un circuito destinato all'élite della competizione. Per questo a ogni box vengono assegnati sette motori per stagione, anche se ci sono squadre come l'Aprilia, le cui concessioni consentono loro di avere un totale di nove motori nel proprio box.
Dall'inizio della preseason, praticamente tutti i piloti hanno utilizzato per la prima volta il primo e il secondo motore. Fabio Di Giannantonio però è il primo pilota ad aver utilizzare per la prima volta il terzo motore, precisamente nel Gran Premio d'Argentina. Il pilota italiano è stato seguito una settimana dopo, al Gran Premio delle Americhe, da Enea Bastianini, Pecco Bagnaia, Jorge Martín, Johann Zarco e Luca Marini.
Questa situazione ha aperto le porte al vincitore del Portogallo, Fabio Quartararo. Il francese ha debuttato con il suo terzo motore durante l'evento portoghese, così come il suo compagno di squadra, Franco Morbidelli, Marco Bezzecchi, Aleix Espargaró. Anche i piloti Suzuki Ecstar, Joan Mir e Alex Rins, si sono uniti alla strategia del campione in carica.
A 16 gare dalla fine, solo otto piloti non hanno montato il terzo motore prima di Jerez